sabato 18 aprile 2020

Cent’anni di Panikkar. In dialogo con la filosofia occidentale


I Diari di Raimon Panikkar, appena pubblicati, sono molto interessanti per la comprensione dell’uomo e dell’autore che si celano dietro gli oltre 60 volumi pubblicati in vita (senza contare quelli dell’Opera Omnia). Non solo e non tanto per l’importanza dell’intreccio fra la biografia e la bibliografia, quanto per l’evidenza dei riferimenti che confermano il suo pensiero altrove espresso, o lo mettono in discussione – aprendo, puntualmente, prospettive di studio inedite e benvenute.

1. L’uomo
Prima di concentrarsi sul nucleo teoretico, ci si conceda qualche breve appunto sugli aspetti più squisitamente biografici. Dalle pagine dei Diari emerge il ritratto di un uomo che, per quasi tutta la vita, ha sofferto di solitudine, della mancanza anche di una sola amicizia che gli permettesse lo scambio intimo e profondo di cui sentiva il bisogno; in particolare, Panikkar manifesta il rimpianto di non esser riuscito a coltivare come avrebbe voluto il rapporto con Ivan Illich, che aveva incontrato in più d’un’occasione e del quale parla almeno sei volte nel testo.

(Continua a leggere su «Dialegesthai», 16 aprile 2020)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano