San Giovanni d’Acri, Tolemaide. Antiochenes, Ocina, Acco, Colonia Claudii Caesaris. Sono solo alcuni dei tantissimi nomi della città di Acri, che nei millenni è stata visitata, occupata, sfruttata dai popoli più diversi; e che ancora oggi continua a racconta una delle storie più affascinanti e sanguinose della Storia: quella delle Crociate cristiane. Nel 1187 Gerusalemme, la Città Santa, era caduta nelle mani degli infedeli (i musulmani curdi; i quali chiamavano i cristiani con lo stesso appellativo), e da quel momento la capitale degli stati crociati era diventata Acri, estrema punta affacciata sul mare di una zona che oggi appartiene allo Stato d’Israele. Ma solo quattro anni il conflitto arriva fino a lì, e solo l’interventi repentino e congiunto di Filippo Augusto e di Riccardo Cuor di Leone, rispettivamente sovrano di Francia e Inghilterra, riesce a evitare la caduta dell’ultima rocca europea in terra mediorientale. Il Saladino, costretto a patteggiare - che prevedeva, tra l’altro, la restituzione della reliquia della Vera Croce (perduta appunto nel 1187), il pagamento di una grossa somma di denaro e la liberazione dei prigionieri - temporeggia: quei patti hanno il sapore amaro della sconfitta. Ma non sempre il tempo serve ad appianare i contrasti; talvolta, all’opposto, li inasprisce...
Gran bel lavoro questo di Antonio Musarra, giovane dottore di ricerca in Storia medievale e Fellow di Harvard, che ha al suo attivo diverse pubblicazioni in volume. La storia qui raccontata sarebbe già avvincente in sé: partendo da uno scontro che diventa alla fine una guerra di nervi, più che uno scontro tattico, fra Riccardo e il Saladino (dove il torto, come spesso accade, è da entrambi i lati: Riccardo aveva garantito salva la vita ai prigionieri che si erano arresi ed era venuto meno alla parola massacrandoli, certo; ma è pur vero che Saladino stava prendendo tempo oltre misura, e questa era in sé una violazione dei patti stabiliti, tanto più che, come noto, il suo era solo uno stratagemma per riorganizzare le forze militari) si arriva al resoconto di come, circa un anno dopo (agosto 1191-maggio 1291; anche se certe fonti cronachistiche tendono a forzare i fatti per far coincidere i due eventi in una stessa data - 17 maggio - a distanza di cento anni esatti) Acri cada definitivamente nelle mani dei Mamelucchi del sultano d’Egitto. Ma a rendere questo studio realmente degno di nota basterebbe lanciare uno sguardo all’apparato critico di oltre cento pagine fra note, cronologie, carte, bibliografia (con fonti inedite) e indice dei nomi, oltre a un inserto di 4 pagine a colori con piante, foto e incisioni dell’epoca. Rivolto a tutti, tanto agli specialisti quanto ai lettori comuni, per la capacità dell’autore di narrare in maniera divulgativa e colloquiale, pur trasferendo contenuti ad alto grado di erudizione. Con l’introduzione di Franco Cardini.
Antonio Musarra, Acri 1291. La caduta degli stati crociati, ed. il Mulino, 2017.
(«Mangialibri», 13 giugno 2017)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.