Michele “Mike” Balistreri è un fascista di quelli neri, che sulla politica - come sulla vita - non scenderebbero mai a compromessi, perché non conoscono proprio di cosa si tratti; che ce l’ha con la politica di oggi non tanto perché abbia perso colore, quanto perché incapace di risolvere i problemi della gente, tutta dedita a darsi al magna magna istituzionalizzato. Siamo nel 2011, e a distanza di 10 anni il commissario Balistreri si trova a indagare su un caso del 2001 appena riaperto: che coinvolge lo psicanalista Giovanni Annibaldi, terapista di coppia, e Bianca Benigni, magistrato, la sua moglie “perfetta”, duo la cui dinamica interna ricorda a volte quella della serie televisiva House of Cards, che funziona più per la salvaguardia dei reciproci interessi ed equilibri, che per uno slancio emotivo e affettivo genuino e autentico...
Il carattere del detestabile commissario, certo (la banalità dei cui ragionamenti sconfina spesso nel luogo comune e nell’apatia sterile e lamentosa; ciò che non lo rende meno accattivante, tuttavia, proprio come accade ad altri personaggi non dissimili: si pensi all’ispettore Coliandro); e tutto il sostrato del rapporto di coppia perfetto che non esiste, dell’amore vero che sfuma (e si perde) nella confidenza, la stabilità che prende il posto dell’infatuazione… sono questi gli ingredienti - oltre a un intreccio solido e ben cadenzato - dell’ultimo romanzo di Roberto Costantini, le cui opere sono tradotte anche oltreoceano. Ma la vera protagonista è la lingua, un parlato romanesco marcato e pervasivo che strizza l’occhio a Gadda e si accompagna a una ricerca lessicale anch’essa spiccata (dove ad esempio un “gincana”, tanto corretto quanto inusuale, emerge fin dalle prime pagine). Un libro ben scritto, dunque, dallo stile complessivo riconoscibile e interessante. La moglie perfetta è la porta d’accesso “facilitata” per chi si stia chiedendo se valga la pena di leggere anche l’intera Trilogia del Male (premio speciale Giorgio Scerbanenco 2014 quale migliore opera noir degli anni 2000). La risposta non può che essere: “Sì”.
Roberto Costantini, La moglie perfetta, Marsilio, 2016.
(«Pagina3», 6 marzo 2016)
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