«Intanto Ludovica era scesa in garage e aveva avviato il motore dell'auto. Guidando verso casa, incapace come al solito di staccare la spina dal lavoro, si ritrovò a riflettere sulla complessa indagine che le si prospettava nei giorni seguenti. Ad inquietarla concorrevano soprattutto alcuni elementi privi di senso, impossibili da collegare, come tessere impazzite di un macabro puzzle: la testa in processione, nascosta sotto una statua del Cristo, gli occhi nell'acquasantiera, il cadavere scomparso... Pensò, senza troppo crederci, ad una possibile pista collegata alle sette sataniche e alle messe nere che, negli ultimi mesi, erano balzate agli onori della cronaca. A Savona, però, tranquilla città della Riviera, non si era mai sentito parlare di niente del genere.»
Piove, a Savona, piove, come non mai: tanto che il Letimbro - di solito a secco - è ostaggio adesso di un flusso furioso. Maltempo non privo di risvolti umoristici: possibile che da tanta acqua venga fuori del fuoco? Pare di sì: la Cappella Sistina - sorellina minore di quella romana - è stata danneggiata da un principio di incendio, che ci si affretta a spegnere. Ma i problemi, in quel funesto Venerdì Santo, sono appena cominciati: perché proprio lì, nella Sistina, viene ritrovato Attilio Casagrande, responsabile dei lavori di restauro, ormai cadavere. Solo che il cadavere - come dire: - non c'è...
Il duo Giorgi-Schiavetta dà oggi alle stampe con Frilli un noir già premiato al suo esordio, nel 2011. Indovinata l'idea di parlare di una città - che poi è la "loro" città - seconda alla capitale, ma non nell'efferatezza dei delitti. Le autrici hanno pubblicato anche Morte al Chiabrera e La sala nera.
F. Giorgi, I. Schiavetta, Delitto alla Cappella Sistina, ed. Frilli, 2015, pp. 221, euro 10,90.
(«Pagina3», 13 settembre 2015)