lunedì 27 aprile 2015

S. von der Schulenburg, I cavalli soffrono in silenzio, ed. Il Prato, 2014

Markus Kattel ha un nome germanico, ma viene dagli Stati Uniti. E ci sa fare con i cavalli. Tanto. Si dice che sia un “sussurrattore”, capace di entrare in sintonia con gli animali e di ottenerne prestazioni eccezionali. Quanto questo dipenda dalla sua omosessualità, è difficile stabilirlo; ed è continuo oggetto di discussione tra i clienti del suo maneggio, soprattutto le clienti. Sandro, il suo compagno, è bravo, ma non quanto lui. Ed è convinto che con le bestie ci vogliano talora le maniere forti. E non solo con le bestie: tutti i suoi rapporti - anche quelli con le donne a lui più vicine - sono percorsi da una vena di violenza più o meno sottile. Ma a certi sta bene così. E il loro maneggio - M&S - sembra andare piuttosto bene, quando cominciano le prime stranezze: un cavallo muore, un altro sta male, uno scompare… e anche quelli che rimangono sembrano non star bene come prima. È chiaro che soffrono. In silenzio. Il che non vuol dire che non abbiamo comunque una loro voce da far sentire…
Un altro psicoromanzo per Sibyl von der Schulenburg - autrice multilingue che ha spaziato tra la biografia e il saggio scientifico prima di approdare al noir - che ha a che fare ancora una volta con la parafilia e con i complessi intrecci mentali celati dietro al sadomasochismo. Cosa si è disposti a fare per amore? E dove si è disposti ad arrivare pur di essere “il primo”? Senza indulgere a semplificazioni e banalizzazioni, questo romanzo mette in scena - nel rapporto con l’animale - quello con l’alterità tout court, e del cavallo come simbolo del desiderio inconscio di possesso e di potenza. Non mancano ad arricchire la trama del romanzo altri elementi, come i frequenti inserti dialogici in lingua, la totale assenza di verbi mentalistici, il richiamo a una dimensione ultrarazionale - che senza indulgere a un vieto sovrannaturale, lascia intuire in filigrana una realtà ben più ricca e complessa di quella cui siamo abituati. Originariamente scritto in inglese con il titolo Stable of Sorrow.


S. von der Schulenburg, I cavalli soffrono in silenzio, ed. Il Prato, 2014.

(«Mangialibri», 27 aprile 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano