venerdì 13 marzo 2015

V. Mariotti, La legge di Manu, ed. Cliquot, 2015

Severino Delli è un investigatore privato venticinquenne, dalla sagoma minuta e la faccia pallida. Lorenzo Buoncompagni è un omaccione dal viso rubizzo che fa il brigadiere di pubblica sicurezza. Visti l’uno accanto all’altro sembrerebbero non avere niente in comune. Eppure sono tante le cose che li legano: sono cugini, in primo luogo. E vivono a Napoli. Ma stasera qualcosa in più li tiene vicini: c’è una rappresentazione teatrale al Bellini e la protagonista - Henie Heniewale Kho, di nazionalità indiana - teme per la sua vita. Un’antichissima maledizione - la “legge di Manu” - pende su di lei e c’è da paventare che il solo parlarne possa esserle fatale; ma i due investigatori sono convinti che, dietro alle disgrazie che effettivamente si verificano, ci siano moventi molto materiali e cause ben poco trascendentali…
Vasco Mariotti (Firenze 1906-1962) è stato un autore eclettico che ha esplorato la letteratura di genere - dal mistery al romanzo storico - fondendone le miscele. In questo giallo - meritevolmente ripubblicato (anche se in formato esclusivamente digitale) dopo molti anni dalla nascente editrice Cliquot (che si pone come obiettivo il recupero di autori ingiustamente poco noti o dimenticati) - l’autore unisce il fascino di un’indagine che sconfina nell’esotico e nel religioso a quello di un protagonista - il brigadiere - che ha saputo guadagnare innumerevoli meriti sul campo grazie all’intuito e all’impegno ma che altrettanti è riuscito a perderne a causa del suo attaccamento alla bottiglia (in buona parte generato dall’infelicità per un matrimonio sbagliato). Un bel libro dal piacevole sapore d’altri tempi. Con la Prefazione del figlio dell’autore Paolo.


V. Mariotti, La legge di Manu, ed. Cliquot, 2015.

(«Mangialibri», 13 marzo 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano