lunedì 16 marzo 2015

C. Raso, Golfo di Napoli. Guida letteraria da Cuma a Sorrento in 43 itinerari, ed. Franco Di Mauro, 2014

Napoli città eterna. Be’, non proprio, ma è certo che se ne comincia a parlare in letteratura fin dai tempi di Omero: sembra ormai accertato che la celeberrima immagine del ciclope, quella creatura “grande come una montagna che scaglia macigni”... si riferisca esplicitamente al Vesuvio. E da lì in poi è un profluvio di allusioni, ricordi, citazioni: Percy Bysshe Shelley, in una lettera del febbraio 1819, decanta la bellezza delle zone di Agnano e degli Astroni; Curzio Malaparte, nel suo La pelle, ambienta una delle scene presso la caserma di via Piedigrotta; Flaubert parla dei venditori di violette a via Chiaia, lamentandosi della loro invadenza; Melville descrive con sintesi e delusione la tomba di Virgilio; D’Annunzio prende casa a Mergellina, in un appartamento con affaccio sul mare…
Napoli e la letteratura. Meglio forse “Napoli e i letterati”, che ne parlano qui e lì in modi diversi - non sempre lusinghieri - magari solo per accenni e in maniera tutt’affatto personale, senza alcuna velleità di rimanere o di condividere. Carlo Raso raccoglie le voci di tanti autori, oltre a quelli citati, da Nietzsche a Goethe, da Chateaubriand a Boccaccio, da Petrarca a Gorkij. Un elenco alacre e ponderoso (e un po’ stucchevole), che non si legge spiacevolmente (anche se non tutti i racconti sono ugualmente interessanti e la pretesa di esaustività finisce per avere la meglio sulla godibilità), ma che non è utile come guida turistica (ciò forse nemmeno aspira ad essere). Un buon intrattenimento per un paio di serate prive di attrattive? Sì. Ma niente di più.


C. Raso, Golfo di Napoli. Guida letteraria da Cuma a Sorrento in 43 itinerari, ed. Franco Di Mauro, 2014.

(«Mangialibri», 16 marzo 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano