giovedì 19 febbraio 2015

F. Catanzaro, Oltre la verità, ed. Golem, 2014

Matteo è reduce da una serata amorevolmente guerreggiata con Michela, a base di prosecco e corpi che si avvinghiano per ore e ore: si vedono di rado - troppo di rado, per i suoi gusti - e quando capita non c’è da risparmiarsi. Ecco perché adesso, sfinito, vorrebbe gustare il suo meritato riposo prima che il sole sorga. Ma poi arriva una telefonata nel cuore della notte: la sorpresa - e il sonno interrotto - sono troppo grandi perfino per preoccuparsi, e lui prima di rispondere fa appena in tempo a capire che si tratta di suo fratello Giovanni: rientrato a casa ha trovato sua mogle e sua figlia riverse a terra, cadaveri; è sotto shock e non sa cosa dire alla polizia. In un attimo Matteo è sul posto, giusto in tempo per scoprire che i media hanno fatto prima di lui e che la televisione, nella persona del noto giornalista Giacomo Forier, è già pronta a mandare in onda una nuova puntata di “Oltre la verità”, in cui raccontare tutto - ma proprio tutto - sulla sua famiglia appena sfasciata…
Fiorenzo Catanzaro, fiorentino quarantenne con un recente trascorso da cantautore, esordisce in narrativa con un romanzo che, pur non brillando per lo stile, riesce a trascinare il lettore in una vicenda di investigazione “per caso” nata dal tentativo di scagionare Giovanni dall’accusa di duplice omicidio (si sa che per la polizia i parenti delle vittime sono sempre quelli che vengono sospettati per primi, e con più ostinazione): il protagonista si ritrova così a fare luce su imprevedibili questioni, non ultima quella della verità, che a volte è oltre quello che ci si potrebbe attendere. Contraltare all’affanno di Matteo, una televisione che vive del dolore altrui e che ha ogni interesse a protrarlo, con una partecipazione corrosiva e tutt’affatto di facciata.


F. Catanzaro, Oltre la verità, ed. Golem, 2014.

(«Mangialibri», 19 febbraio 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano