Roberta De Falco (pseudonimo di Roberta Mazzoni), autrice e sceneggiatrice cinematografica qui alla sua quarta prova letteraria con Sperling&Kupfer, consegna un giallo incentrato sul mondo dei libri e della scrittura. Il che non è un male di per sé, ma penalizza un po’ il suo lavoro: tra uno scrittore di successo in odore di Nobel, un giornalista a sua volta scrittore che lo invidia e un graduato anch’egli scrittore alle prese con il dramma della narrativa di qualità (il giallo) sommersa dalla marea dei polpettoni-per-le-masse (il thriller), l’atmosfera finisce per assomigliare a quella di certi libri in cui l’autore non riesce a fare a meno di riversare nei personaggi il proprio ego alle prese con i drammi dell’ispirazione e della pubblicazione. D'altro canto, la scrittura è buona e il ritmo sostenuto, per una storia che spazia tra mondi e linguaggi diversi, da quelli del nordest a quelli del sud, passando per l’italiano zoppicante di certi migranti. Una nuova avventura che non mancherà di piacere agli amanti di Ettore Benussi, il burbero ma inarrestabile commissario della mobile di Trieste.
R. De Falco, Il tempo non cancella, ed. Sperling&Kupfer, 2014.
(«Mangialibri», 30 gennaio 2015)
