mercoledì 7 gennaio 2015

M.C. Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, ed. Il Mulino, 2014

La diatriba fra i saperi dai risvolti immediatamente pratici e quelli più eminentemente teoretici è vecchia quanto la storia della conoscenza e risale almeno alla leggenda di Talete che - tutto preso dalle sue astratte speculazioni - cadde nel pozzo provocando il riso della servetta tracia. "Bello, sì, ma a che serve?" imputano i primi saperi ai secondi, i quali a loro volta rispondono di solito con una delle varianti dell'heideggeriano "Siete aridi fino alla desolazione".
Insomma: la cultura umanistica è ancora necessaria al nostro mondo ipertecnologico dominato dall'utile (anche e soprattutto nel senso senso deteriore del profitto economico) o è soltanto un residuo del passato del quale - abbandonando ogni velleità nostalgica o archeologica - converrebbe liberarsi quanto prima?
Oggi la situazione globale impone una riflessione nuova su questo vecchio problema: per la prima volta infatti siamo in presenza di una cultura che rivendica di diritto la propria autosufficienza ed esaustività (quella tecnica), proprio nello stesso momento in cui si adopera di fatto, approfittando della crisi economica, a effettuare ogni sorta di taglio alla ricerca e alla didattica umanistica. Nell'illusione, appunto, di poterne fare a meno, tanto da lavorare per la sua completa eliminazione. Ma questo intento - spiega Martha C. Nussbaum, con il suo celebre stile penetrante ma accessibile a tutti, nel libro Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica (ed. Il Mulino) - è suicida: nemmeno la cultura tecnica più autorganizzata ed efficiente può fare a meno della struttura etica e politica tipica delle società umane, che solo la cultura umanistica può generare e mantenere in vita. Ciò di cui oggi non ci si accorge perché se ne dà per scontata l'esistenza; ma con la cui assenza - una volta scomparsa la cultura umanistica - ci si troverebbe a fare i conti. Nel peggiore dei modi.
Un libro dal grande successo internazionale che meritevolmente viene riproposto oggi (dopo una prima edizione del 2011 esaurita da tempo) al dibattito italiano. Con una illuminante Introduzione di Tullio De Mauro.



M.C. Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, ed. Il Mulino, 2014, pp. 170, euro 12.

(«Filosofia e nuovi sentieri», 7 gennaio 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano