Solfanelli |
La vita di Claire Clairmont è stata indubbiamente segnata dall’incompletezza, e dalla sofferenza che questa reca. Il rifiuto ostinato da parte di Lord Byron di concederle il più piccolo spazio nella sua vita - nonostante avesse approfittato di lei e dei suoi sentimenti al punto da metterla incinta - la separazione precoce e fulminea dalla figlia piccolissima (che di lì a poco morirà di febbre tifoidea), l’inaccoglienza da parte della sorella Mary, amata tanto da rendersi complice della sua fuga con Shelley, hanno segnato indubbiamente la sua esistenza in maniera angosciosa, come le lettere e i diari - qui pubblicati in parte - attestano senza possibilità di dubbio. Lo stile è bello, ma il lettore potrebbe smarrirsi nei meandri dei mille bigliettini di richiesta d’appuntamento, seguiti dai mille in cui si domanda perché Byron non abbia risposto ai precedenti. Non di meno si tratta di un’operazione editoriale interessante che porta all’attenzione una figura trascurata (in Gran Bretagna le lettere e i diari sono stati pubblicati soltanto nel 1968 e nel 1995, rispettivamente), sulla quale c’è ancora parecchio da scoprire (solo nel 2010 è emerso, da un altro carteggio, che il vero padre di Claire è…) e che può dire ancora tanto sulle vicende del travagliato e geniale duo Shelley.
Claire Clairmont, Epistolario, ed. Solfanelli, 2014.
(«Mangialibri», 21 gennaio 2015)