domenica 21 dicembre 2014

R. Precht, Kafka e il digiunatore, ed. Nutrimenti, 2014

«Negli ultimi decenni l'interesse per i digiunatori è molto diminuito. Mentre prima valeva la pena allestire per proprio conto simili spettacoli, oggi questo è del tutto impossibile. Erano altri tempi. All'epoca tutta la città si occupava del digiunatore; a ogni giorno di digiuno la partecipazione aumentava; tutti volevano vederlo».
 
Inizia così il magistrale racconto - in una produzione costellata di capolavori - Il digiunatore di Franz Kafka, meritevolmente riproposto al lettore italiano dall'editore Nutrimenti in una nuova traduzione caratterizzata da notevole acribia filologica, con testo originale a fronte, nell'ambito del volume Kafka e il digiunatore di Raoul Precht, che dedica a questa storia (ma anche all'opera nel suo complesso e alla biografia, com'è inevitabile, nel caso di Kafka) ben due saggi, posti in apertura e in chiusura del volume. Precht, italiano che vive a Lussemburgo e ha già tradotto tra l'altro le opere di Schiller e di Handke, ci conduce nei meandri di un racconto studiato in lungo e in largo ma sul quale - non è stato accertato, ad esempio, quale sia la data di stesura - c'è ancora tanto da dire.


R. Precht, Kafka e il digiunatore, ed. Nutrimenti, 2014, pp. 100, euro 10.

(«Pagina3», 20 dicembre 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano