venerdì 26 dicembre 2014

Cambia vita, ed. Terre di mezzo, 2014

L’abuso sessuale esiste. Per quanto mostruoso e inenarrabile possa essere, ci sono bambini e ragazzi che lo subiscono da parte di adulti, all’interno della propria famiglia o negli anfratti di strade che a volte sono più accoglienti delle mura di casa. Situazioni dalle quali si può fare di tutto per fuggire, finendo magari vittime di cattive amicizie che recano con sé la droga, la prostituzione, confinando le persone in una galassia infernale dalla quale è sempre più difficile uscire.
Per aiutare queste persone - che hanno bisogno prima di tutto di ricominciare a credere in se stesse, nelle proprie capacità e nella possibilità concreta di una vita “normale” - nasce nel 2008 in Brasile il progetto “ViraVida” (Cambia vita”), finalizzato alla formazione (scolastica ed emotiva) e all’inserimento dei soggetti nel mondo del lavoro. Un mirabile esempio di successo della comune buona volontà, raccontato nello splendido volume Cambia vita!, edito da Terre di mezzo, dove sia le vittime sia gli operatori del servizio si mostrano senza mezzi termini e senza paura di svelare l’orrore che può celarsi dietro giovani vite, colpevoli unicamente di essere nate in contesti familiari disgregati o criminali. Da giovani si diceva, davanti a qualcosa di molto bello, che era “meglio di un calcio in bocca”. Conviene essere chiari su questo punto: alcune di queste storie sono peggio di un calcio in bocca, e in certi passaggi questo libro fa veramente male. Ma non c’è altro modo di parlare della realtà del mondo che abitiamo a volte troppo inconsapevolmente, smarriti come siamo a preoccuparci di spread e detrazioni fiscali dagli acronimi impronunciabili. No, questo libro non parla della sofferenza, ma della speranza e del coraggio. Poi, magari, potremo anche riparlare di aliquote e accise. Ma prima dovremmo conoscere le storie di quei ragazzi. C’è tutto un mondo terribilmente e variamente reale al di là dei nostri piccoli orizzonti di risparmio e investimento. Di che mettersi a pensare.

(«Il Caffè», 19 dicembre 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano