«Dobbiamo esser riconoscenti alla Francia per aver coltivato il gioco con maestria e ispirazione. Da lei ho appreso a non prendermi sul serio se non al buio e, in pubblico, a prendermi gioco di tutto». Difficile - e pericoloso - generalizzare, ancor di più etichettare uomini, gruppi, nazioni intere. Ma se è vero che i popoli hanno un’anima propria, allora quella della Francia è vicina alla leggerezza: da quella della filosofia (tanto graziosamente affidata alla boutade) a quella più quotidiana e supericiale, “messa con talento nelle cose da niente”. Il proverbiale buon gusto francese - estetico, culinario, ecc. - nasce da qui; e da qui, ancora, nasce il più grande merito (e il più grande peccato) della Francia: la socievolezza…
Il romeno Emil Cioran alle prese con il Paese che lo ha ospitato, e che lui ha fatto proprio (a partire dalla lingua) fino a venir riconosciuto come uno dei più grandi scrittori in francese del Novecento. Alla ricerca di una propria nuova collocazione, e di punti di riferimento in una mentalità tanto diversa da quella natia, Cioran concepisce la Francia come una «società felice», che rifiuta il Mistero e la cui gente è nata per parlare: “da soli si annoierebbero”. Una lettura piacevole e non impegnativa, che pur chiama in causa Novalis e Baudelaire, Shakespeare e Voltaire. Con un nutrito apparato critico, per la cura di Giovanni Rotiroti.
E. Cioran, Sulla Francia, ed. Voland, 2014, pp. 112, euro 13.
(«Mangialibri, 7 novembre 2014; «Pagina3», 12 novembre 2014)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.