Matteo Renzi che si fa strada nel PD senza esclusione di colpi. Matteo Renzi che tratta a pesci in faccia tanti gli avversari quanto gli alleati. Matteo Renzi che sparla di Berlusconi ma fa temere un nuovo ventennio. Matteo Renzi liberal amico dei banchieri. Matteo Renzi che con le sue manie di grandezza sembra Superman. Matteo Renzi come la più grande sconfitta dei comunisti italiani dal 1948. Matteo Renzi il trasformista, l’internettàro, l’attore da one man show. E sullo sfondo Berlusconi, che se ne va triste per la via pensando tra sé: “Non parla più nessuno di me, tutti di Renzi… mi arresteranno in silenzio”.
È questo, in sintesi estrema, il ritratto che Vincino fa dell’attuale segretario del PD, offerto in quasi 200 vignette, dal novembre 2013 al giugno 2014. Disegno dopo disegno, emerge l’immagine di un “simpaticone” (non proprio nel migliore dei sensi) dai modi discutibili (per usare un eufemismo) che come un uccello rapace non ha a cuore nient’altro che la predazione del potere. Un leader che forse piace a molti italiani, ma che di certo delude buona parte della sinistra (e un po’ la preoccupa). Tuttavia l’ironia prende il sopravvento sull’amarezza, e regala alcune perle da ricordare. “Piace a grandi e piccini” è il titolo della vignetta; sotto, un cerchio vuoto (“Disegnate una palla”), accanto un altro cerchio con un po’ di nero sopra (“Mettetegli il ciuffo”), sotto a sinistra un terzo cerchio coi capelli e una virgola (“Un nasino”), affianco da ultimo il cerchio completo di occhi e denti: “E il vostro Renzi è fatto!”. Genio in quarta di copertina: “Mezzanotte Firenze alle Cascine: quando nacque il mito degli 80 euro”. «Quanto?» chiedono dall’automobile. E le due donne: «80 euro».
Vincino, La cavalcata di Renzi. Come in 6 mesi conquistò tutto, ed. Cairo, 2014, pp. 192, euro 4,90.
(«Pagina3», 23 settembre 2014; «AgoraVox», 25 settembre 2014; «Mangialibri», 30 settembre 2014)
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