sabato 13 settembre 2014

M. Grasso, La lucertola a due code, ed. Sensoinverso, 2014

Silvana sta volando da Nizza a Montecarlo per incontrare il comitato di presidenza della MGR, una grossa società che sembra molto interessata al suo lavoro. Lei, programmatrice, ha sviluppato un software di simulazione “intelligente” che la MGR vorrebbe usare e modificare con la sua consulenza: per questo sono disposti a pagare sei milioni di euro. Perché una cifra tanto alta? Quali intenzioni si nascondono dietro quell’offerta? Silvana non sa se accettare o meno: questi tizi sembrano sapere troppe cose su di lei, sul suo passato e sulla sua vita privata, e poi sono grossolanamente spavaldi nel proporre qualcosa che “non si può rifiutare”...
Quinta esperienza letteraria (lo stesso editore ha pubblicato in precedenza Latte di cammella) per Mario Grasso - autore di più di dieci testi di management (ha diretto peraltro il quindicinale «Web Economy» e attualmente dirige la collana “Skill” presso l’editore FrancoAngeli) - che conosce bene l’ambiente di cui parla: quello della grande azienda, nelle cui dinamiche innesta questo thriller incentrato sulla mafia e sulle tante reti di connivenze (dai più piccoli, singoli approfittatori, alle più grandi organizzazioni, come lo Stato e la Chiesa) che la mantengono in vita e le permettono di prosperare. Sullo sfondo una Puglia che, pur nello sfruttamento e nel degrado, resiste indomita e continua incessantemente ad offrire la sua vivacità e la sua bellezza.


M. Grasso, La lucertola a due code, ed. Sensoinverso, 2014, pp. 157, euro 15.

(«Pagina3», 13 settembre 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano