Attorno alla figura di François Leclerc du Tremblay, aristocratico fatto monaco col nome di padre Giuseppe e segretario del cardinale Richelieu, Aldous Huxley costruisce - con il suo talento visionario fino al lisergico - quella che al cinema si potrebbe chiamare un’opera di docu-fiction, che parte da una biografia del protagonista per approdare a una costruzione a cavallo tra il romanzo e il saggio, dove i temi fondamentali sono il rapporto tra la politica e il potere e la ragion di stato (e degli orrori che possono venir commessi quando si opera compiendo il male, nella convinzione acritica di fare il bene), declinati secondo la specificità della Chiesa cattolica dell’epoca. Un libro eccezionalmente originale e denso - del quale si può ben dire che “si legge come un romanzo”, essendo appunto scritto in forma narrativa - su temi di grande attualità (anche oggi che non c’è più la Chiesa cattolica a uccidere in nome della verità; in compenso abbiamo gli Stati che posseggono l’economia, il pensiero, la democrazia giusti).
A. Huxley, L’eminenza grigia. Il racconto delle trame segrete, ed. Ghibli, 2013, pp. 330, euro 20.
(«Mangialibri», agosto 2014; «Pagina3», 22 luglio 2014)
