Marco Landi lavora in banca alla periferia di Firenze e non passa giorno senza che pensi al modo di cambiare vita: non è tagliato per le cifre e il lavoro allo sportello, lui ama stare all’aria aperta, in sella alla sua mountain bike. A cui abbinerebbe quella che già adesso è la sua attività principale: prendersi cura di suo fratello minore Beniamino (che ama chiamare Ben) il quale è affetto dalla sindrome di Down e, per quanti sforzi faccia per sentirsi “normale” nella sua diversità, non riesce ad essere “come gli altri”. È lui, Marco, a prendersene cura da quando i loro genitori non ci sono più: il che non facilita il proposito di cambiare aria radicalmente. Tuttavia le opportunità capitano quando meno te le aspetti: così, di punto in bianco, Marco riceve la telefonata di una sua parente, di quelle lontane per abitudine, oltre che per genealogia, la quale dal canto suo non ha parenti più prossimi; lei gli annuncia che lascerà a lui e a suo fratello la sua intera eredità, compreso un castello sul celebre Loch Ness, dove Marco e Ben vengono invitati a trasferirsi. Ma quando le cose cominciano a farsi strane (e i morti cominciano a fioccare) viene il sospetto che la “zia” gli abbia giocato un brutto tiro: non è forse che - già in cattivi rapporti con il padre - abbia deciso di prendersela con loro?
Scritto piuttosto bene, ma con uno stile incostante - che alterna momenti di felicità espressiva ad altri di incertezza - questo noir dalla suggestiva ambientazione scozzese si fa apprezzare soprattutto per il lodevole intento di parlare della “normalità della diversità”, in maniera leggera ma non banale, tratteggiando il dramma di chi, pur nella malattia, avrebbe una vita molto meno difficile se il mondo non fosse fatto “a misura dei normali”. Bella la grafica dell’edizione rilegata.
A. Gamannossi, Nessie. Morte sul lago, ed. Mauro Pagliai, 2011, pp. 130, euro 11.
(«Pagina3», 10 luglio 2014)
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