sabato 28 giugno 2014

I. Bianchedi, La verità del vino, ed. Ensemble, 2014

Un commissario di polizia con una gamba ingessata. Un ministro degli Interni che aspira alle più alte cariche politiche ed è disposto per esse a passare sopra qualsiasi cosa. Un imprenditore senza scrupoli e un funzionario pubblico corrotto. Un killer professionista; anzi, due. E una vendetta che si consuma a cavallo dei decenni con la lentezza del vino che fermenta, paziente, in attesa della maturità. Con poche pallottole e la giusta dose di intuito, il commissario Francesco Silani si trova a dipanare la matassa complicata di un omicidio che sembra portarne altri a catena, sempre accompagnato dal sospetto che il loro numero aumenti in proporzione all’avanzare delle sue indagini. Sarà l’assistenza di un insospettabile “angelo custode” (armato fino ai denti e col talento dell’hacker) a permettere al protagonista di portare a termine una missione che - sotto copertura e in via ufficiosa - rischia di metterlo veramente nei guai.
Francesco Silani, già apparso per lo stesso editore in Niente è come sembra (2011), torna dopo due anni per indagare su un delitto che non coinvolge solo la verità e la giustizia, ma il bene del suo stesso Paese, l’Italia, che rischia di venir travolto da uno scandalo senza precedenti proprio nei giorni dell’elezione del tredicesimo Presidente della Repubblica. Ambientato tra Roma e Parma, il libro riesce a tenere ben alto il ritmo della narrazione, e a coinvolgere il lettore fino al finale, che lascia intravedere sviluppi futuri per le vicende - sia professionali, sia sentimentali - del commissario di viale Asia a Roma. Buoni anche i dettagli editoriali, dalla copertina all’impaginazione.


I. Bianchedi, La verità del vino, ed. Ensemble, 2014, pp. 225, euro 15.

(«Pagina3», 28 giugno 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano