venerdì 14 marzo 2014

G. Civati, Non mi adeguo, ed. ADD, 2013

«Le persone che incontro mi dicono: “Resisti”. Preferirei che mi dicessero: “Insisti”. E che lo facessero insieme a me. Perché, nel momento del “nonostante tutto”, non accetto il clima di rassegnazione che accompagna, secondo i più affilati commentatori, la fine della politica. E però la politica la voglio cambiare: perché anche in Italia sia intesa in un altro modo. Diciamolo chiaramente: la politica non si riduce ai partiti, che possono essere solo interpreti migliori di quanto non siano stati negli ultimi anni. Si deve trovare una via nuova e diversa per rappresentare chi non si sente rappresentato. Non è la domanda di politica a mancare, è l’offerta».


101 riflessioni agili ma centrate, quelle raccolte da Giuseppe Civati in Non mi adeguo (ed. ADD), Dalle aperture all’esterno del PD alla politica interna al partito, dall’Europa all’America, dal comunismo al liberismo, a Grillo, a Berlusconi, alla Costituzione, Civati affronta il destino dell’Italia a partire da quello del PD, con un invito, molto chiaro, a tutti gli uomini di buona volontà che gli ultimi vent’annni di politica hanno reso stanchi perfino di lamentarsi: per favore, partecipate.


G. Civati, Non mi adeguo, ed. ADD, 2013, pp. 92, euro 10.

(«Pagina3», 14 marzo 2014; «AgoraVox», 15 marzo 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano