Forbito, erudito, sentito: questo, in tre parole, il volume L’anello che non tiene di Paolo Mazzocchini (Aracne). Un libro di racconti (con in più un Atto unico e una fiaba conclusiva) in cui si può leggere di “un faro nel turbine corusco della discoteca”, di “sdilinquiti saluti e cerimonie”, di “ortisiane passioni”; dove si narrano vicende che vedono spuntare, ad ogni angolo, Eraclito e Lucrezio, Kant e Nietzsche, i classici della letteratura ottocentesca e l’epistolario di Pomponio Attico; e dove la passione per la donna amata può creare e distruggere tutto: il presente e il futuro. Perfino il passato.
Sullo sfondo, i temi reiterati del rimpianto per una vita che avrebbe potuto essere completamente diversa e quello di una religiosità anticonformista e sopra le righe; l’amore non corrisposto, l’abbandono, la solitudine.
L’“anello debole” della raccolta sono i personaggi, sia maschili sia femminili: troppi professori, da un lato, la qual cosa fa temere che gli uomini di cui si narra risentano del peso forse schiacciante del profilo biografico dell’autore; d’altro canto le donne - pur nelle età e nei contesti diversi - risultano tutte ugualmente stereotipate (anche a causa di una certa misoginia mal dissimulata dall’ironia), dalla psicologia stilizzata e prevedibile, in definitiva inadeguate a suscitare quei turbamenti repentini e colossali di cui i protagonisti restano vittime.
Si ha la sensazione, alla fine della lettura, che Mazzocchini sarebbe più a suo agio con una forma letteraria maggiormente estesa (il racconto lungo; ancor meglio il romanzo) la quale - evitando la trappola della brevità ad ogni costo - potrebbe conferire spessore e profondità a una narrazione non priva di spunti accattivanti e della capacità di trascinare.
Paolo Mazzocchini è docente di lettere nei licei, studioso di letteratura classica e scrittore. Ha pubblicato, nel campo della filologia classica e italiana, diversi contributi specialistici, alcuni dei quali riediti da Aracne nella recente miscellanea Noctes vigilare serenas. Cura il blog Zibaldone.
P. Mazzocchini, L’anello che non tiene, Aracne, 2013, pp. 93, euro 8.
(«Pagina3», 17 gennaio 2014)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.