venerdì 13 dicembre 2013

G. Prinelli, Il cane del santo, ed. Gemini Grafica, 2013

Per Il cane del santo, di Gabriele Prinelli (Gemini Grafica Editrice, 2013, pp. 98, euro 10,00) bastano poche parole: è un bel libro, scritto bene, da un autore che ha al suo attivo altri tre romanzi e dalla cui opera emerge un’ottima proprietà di linguaggio (sempre più benvenuta, nell’epoca del basic-italian cui i social network ci stanno assuefacendo), una notevole fantasia e un inoccultabile piacere nello scrivere, che cattura il lettore in maniera genuina fin da subito.
Questo racconto lungo, che riporta alla mente per l’ambientazione e la scansione narrativa le più celebri novelle di Giuseppe Pederiali (in particolare Il tesoro del bigatto e La compagnia della selva bella), trabocca di elementi accattivanti e godibili e si legge d’un fiato, senza né pathossuspence, ma con un piacere autentico. Ottima prova per Prinelli, autore probabilmente sottovalutato.

(«Pagina3», 13 dicembre 2013)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano