martedì 29 gennaio 2013
Ritratti: Silvio Berlusconi
Visto che la cronaca relativa a Mister B., “il caimano”, insomma, sì, a Silvio Berlusconi, la conoscete già tutti e il resto - come si dice - è già storia, mi limiterò a farne un ritratto basato su quattro vignette provenienti da epoche e paesi diversi. Di che ridere - e prepararsi alla sua nuova ed ennesima “discesa in campo”.
A proposito delle tante donne del cavaliere, una rivista olandese pubblicò una vignetta con B. preso di profilo con un lungo pene al posto del naso (potete vederla qui: http://goo.gl/RGsGH). Didascalia: una favola italiana (con riferimento esplicito sia agli scandali sessuali sia alle conseguenti bugie).
Poi vennero i tanti lifting e un settimanale svizzero uscì con la vignetta del dialogo tra medico e infermiere in una clinica di chirurgia estetica: “Prepara la sala per l’intera giornata di domani, abbiamo un paziente italiano. - Incidente d’auto alla frontiera? - No, Silvio Berlusconi. - Un’altra volta?!»
Dopodiché Ruby, il “dito puntato” di Fini e la disfatta alle amministrative. Allora ridemmo di gusto di fronte all’immagine a matita di B., a letto con una donna, che si lamenta disperato: «Tutti ce l’hanno con me! Anche tu mi hai votato contro!». E lei: «Ma che dici mai? Io sono minorenne!»
Non è stato risparmiato nemmeno in occasione dell’affaire Strauss-Kahn (denunciato da una cameriera d’albergo newyorkese - quand’era ancora Direttore Generale dell’FMI - per tentata violenza sessuale). La vignetta rappresentava Strauss-Kahn al di là delle sbarre a colloquio con il suo avvocato, che gli dice: «Con il suo attuale curriculum le sconsiglierei di ricandidarsi come Direttore dell’FMI. Le consiglierei d’altro canto di candidarsi come premier in Italia».
Oggi B., dopo aver ancora una volta infranto le migliaia di giuramenti di non ricandidarsi, torna alla ribalta. La cosa viene ripresa ancora una volta dagli svizzeri, con la scena di B. che irrompe in Parlamento mascherato, in mutande, con un calice in mano e un reggiseno che gli penzola dalla tasca, gridando ovviamente «Bunga bunga!». La didascalia recita: “Berlusconi è tornato in politica”.
Tuttavia, per concludere, va anche detto che in Europa non è che B. faccia solo ridere. La radio francese sostiene che B. proverà a ingannare nuovamente gli italiani con un populismo antieuropeista, ergendosi a “paladino delle vittime della crisi”; e che anche se stavolta non ci riuscirà, il suo ritorno potrebbe far emergere in Italia una destra estrema, simile a quelle nazionaliste che stanno già emergendo in altre parti d’Europa. Lo spagnolo “El Paìs” - aggiungendo a ciò la considerazione che l’annuncio di B. ha già fatto risalire immediatamente lo spread della Spagna e suscitato dubbi sull’Italia e sul futuro dell’euro - scrive che «l’Europa trema. La storia si ripete prima come tragedia e poi come farsa, scriveva Karl Marx. Nel caso di Berlusconi siamo al terzo atto. Le conseguenze, al momento, si profilano dannose per tutti». Mentre Libération dice che, fino a pochi giorni prima dell’annuncio, i francesi erano convinti di avere la destra più stupida del mondo.
Nulla da aggiungere: come dicono a Roma, non ci facciamo parlare dietro. Da quando abbiamo B., a noi le cose ce le dicono proprio in faccia.
(«Il Caffè», 25 gennaio 2013)
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