In un mondo editoriale molto frammentato e generalmente poco sensibile ad aspetti filologici, le edizioni Magic Press continuano a dare alle stampe versioni integrali di fumetti classici, con una grande attenzione ai colori e ai formati originali ed in più rivolgendosi a opere “d'autore”. È il benvenuto caso della nuova edizione di Bouncer, disegnato da Francois Boucq (uno dei più noti e stimati autori del fumetto francese) e sceneggiato da Alejandro Jodorowsky, (autore del quale abbiamo già parlato) autore che ha prestato il suo talento al cinema, al teatro, alla pittura, alla scenografia, oltre che al fumetto.
La figura del bouncer è quella del buttafuori: colui che mantiene l'ordine all'interno di un locale aperto al pubblico (qui chiamato significativamente “L'Infierno”), che mette fine alle frequenti risse e più spesso cerca di prevenirle. Figura già singolare in un universo, come il West, dove il caos, l'anarchia in senso deteriore e la violenza regnano sul quotidiano; raddoppiata dal fatto che il bouncer qui protagonista ha un braccio solo. Il bouncer dunque non è soltanto una figura di riferimento classica del genere, ma per così dire un’àncora etica a un mondo altrimenti alla completa deriva, dove anche gli sparuti rappresentanti della giustizia, come ad esempio lo sceriffo, sono collusi con il potere economico dominante: quello dei possidenti che impongono la loro legge di sopraffazione.
Bouncer è il western: c’è tutto il West dentro, dall'assalto alla diligenza alla ricerca dell’oro, dall’assassinio a tradimento al duello vis-à-vis, dagli indiani che volano di notte sui tetti come ombre ai serpenti dal morso fatale. Ma Bouncer è anche di più: nulla è sacro ai suoi personaggi, il criminale all’inseguimento del diamante che lo ossessiona non si farà scrupolo di frugare nelle viscere del cadavere materno per trovarlo. Lontano anni luce dal politicamente corretto e dalle norme di stile tanto consolidate quanto ovattate, Bouncer è anche il simbolo di una ricerca di Dio che non si arresta di fronte all’evidenza di una condizione umana miserabile e disperata: anche se il pistolero striscia nel fango e nella polvere - polvere ritorneremo - non smette mai di cercare una divinità al cui richiamo è difficile resistere, come nella commovente cavalcata del protagonista alla fine del volume.
Bouncer è un fumetto che come tutte le opere di Jodorowsky trasuda una tensione mistica a ciò che c’è oltre l'apparenza delle cose, a partire dai nomi dei personaggi fino all’ultima riga, nella quale il bouncer, consapevole della propria missione, non riesce a pensarla che in termini di custodia delle “anime” di quelli che abitano la regione. Divertente anche nell'amarezza e con un senso dell’onore talvolta superiore alla stessa vita corporea, Bouncer appassiona e fa riflettere.
(«Pagina3», 27 agosto 2012)
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