mercoledì 9 novembre 2011
La giustizia del cristianesimo. Due saggi su spiritualità ed economia delle edizioni l’Altrapagina
«Molti si chiedono: può uno essere seguace di Cristo e sostenere l’attuale economia capitalistica mondiale?». Così Raimon Panikkar (filosofo catalano scomparso nel 2010), senza fronzoli o eufemismi, era solito porre sul tavolo i problemi durante le numerose occasioni pubbliche che ha offerto, spesso anche in Italia. Lo leggiamo qui in un nuovo volumetto dal titolo All’orizzonte un nuovo cristiano (pp. 48, euro 3,00) con il quale l’editore l’Altrapagina inaugura la collana “D&R - Domande e Risposte” (finalizzata essenzialmente a raccogliere testimonianze inedite, in specie interviste, di modeste dimensioni).
Anche se posta di rado, la domanda d’apertura è non solo centrale, ma necessaria. Se è vero che - come scrive Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (3,9) - “noi siamo i collaboratori di Dio”: il cristiano è cioè tenuto senza meno a fare in modo che le cose vadano “in terra come in cielo”. I cristiani sono insomma destinati a fare della propria personale vocazione di cristiani un compito politico (cioè comune e concreto). Al di là di ogni semplificazione individualistica o “elevazione spiritualistica”: il tempo del cristianesimo (cui Panikkar associa il termine cristianìa) è quello dell’amore del fratello, del prossimo che ha bisogno del mantello e non può aspettare domani. Il tempo del cristianesimo non è il futuro, ma il presente.
Per questo - spiega Susan George, economista franco-americana intervistata da Achille Rossi nel libro Un sistema tossico (ed. l’Altrapagina, collana “D&R”, pp. 40, euro 3) - non bastano né le sole buone intenzioni né la sola preghiera; ad esse bisogna affiancare l’azione concreta, pratica, organizzata ed efficace: «qualche volta nelle grandi riunioni incontro persone di buon cuore, con ottime idee, che procedono come se il potere nel mondo non esistesse, non si verificassero violenza e rapina e tutti fossero buoni e gentili. Bisogna ragionare in termini di potere, di come si può battere l’avversario, e non limitarsi a proporgli cose simpatiche di cui non gliene può importare di meno».
Perché tutto nella realtà è rapporto di forze (come ha scritto più volte il filosofo francese Maurice Bellet). D’altro canto, non si può fare affidamento sulla politica, smarrita nella propria collusione o inettitudine. Bisogna fare affidamento sulla propria capacità di comprendere e di organizzarsi di conseguenza contro il nemico comune: il capitalismo finanziario, che ruba ai poveri per dare ai ricchi, provoca le crisi economiche e alimentari e cerca di convincere il mondo che non vi sono alternative.
Mentre proprio sulle alternative concrete - che la George tratteggia - i cristiani possono trovare un’intesa anche con i cosiddetti “non credenti”. Probabilmente certe questioni di principio - come il preservativo, l’aborto, il divorzio - appartengono al secolo scorso: nel senso che su di esse, è ormai chiaro, è impossibile trovare un accordo, che va lasciato evidentemente alle coscienze, al buon senso, al rispetto delle opinioni minoritarie e alla tutela dei più deboli. Oggi i cristiani, ed evidentemente non solo loro, sono chiamati a impegnarsi su un terreno più arduo e urgente: quello della giustizia.
(«Pagina3», 9 novembre 2011)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.