Nei mesi successivi alla morte di Panikkar sono usciti diversi saggi su questa atipica figura di pensatore, che hanno tentato di descriverne sia lo spessore umano che la trama concettuale. Quello di Paolo Calabrò Le cose si toccano (Edizioni Diabasis 2011) ha una originalità particolare, perché cerca di andare al cuore del pensiero di Panikkar, e di mostrare come esso sia non solo compatibile con le scienze moderne, ma possa addirittura fecondarle. Obiettivo ambizioso perché richiede una bella padronanza della sintesi panikkariana e una frequentazione intellettuale del mondo scientifico, due qualità non facili da acquisire per un ricercatore giovane come Paolo Calabrò. Lo ricordo, ancora laureando, discutere animatamente con Panikkar nella piazza della nostra città dopo il convegno su “Pensare la scienza” nel settembre 2003. Il dialogo intellettuale con Panikkar è proseguito intenso nell’arco di quasi un decennio e ha prodotto un testo significativo, che si fa apprezzare per la chiarezza dell’esposizione e per l’abbondanza dei riferimenti bibliografici e delle note esplicative.
L’opera, che appare in un semplice formato tascabile, è divisa in due parti. La prima presenta l’intuizione panikkariana della interrelazione Dio-uomo-mondo, le nozioni di mito e simbolo, il significato del pluralismo e si chiude con un capitolo in cui l’autore mostra come Panikkar non condanni né rifiuti la scienza moderna, ma ne respinga l’assolutizzazione, e cerchi piuttosto di integrarla in una sintesi più ampia. Calabrò reinterpreta alcune espressioni panikkariane che potrebbero apparire scioccanti per la mentalità contemporanea, come gli epiteti di “perversa” e di “diabolica” affibbiati alla scienza moderna, e fa vedere che si riferiscono all’aspetto culturale della scienza, al suo influsso sul linguaggio, e non al suo metodo e al suo valore cognitivo.
La seconda parte del libro, più impegnativa, affronta l’universalità e l’oggettività della scienza, la libertà della vita e della materia, l’inesistenza della cosa in sé. Nella realtà tutto è connesso con tutto e «non è possibile recidere i legami di una cosa con il resto della realtà senza alterare sia la realtà che la cosa stessa». In questo senso le cose si toccano, sostiene Calabrò parafrasando Panikkar. Il libro, che mette a confronto la metafisica di Panikkar con il linguaggio e le teorie degli scienziati, specialmente i cultori di fisica, ha l’indubbio merito di introdurre il pensiero di Panikkar in un campo che il filosofo avrebbe senz’altro apprezzato, lui che stimava gli scienziati come “gli uomini più intelligenti e sensibili del nostro tempo”.
Si avverte che l’autore ha intrapreso un dialogo intenso e fecondo con la scienza contemporanea e questo è senz’altro un titolo di merito. Vorremmo augurargli di proseguirlo fino a superare la fase esplicativa e giungere alla conquista di una prospettiva ancora più personale sulla scienza e sulla prassi scientifica. Infatti l’autore, nonostante la giovane età dimostra di avere i numeri e le capacità per un lavoro di più ampio respiro. Prolungare Panikkar è l’impegno entusiasmante che gli amici che l’hanno conosciuto potrebbero, da soli o comunitariamente, coltivare.
(«l'Altrapagina», ottobre 2011)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.