venerdì 8 luglio 2011

V. Cesari Lusso, È intelligente ma non si applica, ed. Erickson, 2010

Ai genitori piace sentirsi dire dai professori che il proprio ragazzo “è intelligente, ma non si applica”. In un certo senso, li tranquillizza: vuol dire che il figlio non è stupido, magari solo un po’ discolo. E, d’altro canto, è abbastanza intelligente, appunto, e fuori dagli schemi, da non essere un “secchione”. D’altro canto ai docenti torna tanto comodo pronunciare quella frase: li toglie dall’imbarazzo di dire brutalmente ai genitori che il figlio di studiare proprio non vuole saperne; in più, non mette in discussione né il proprio operato di insegnante né quello di educatore di chi gli sta davanti.

A ben vedere, questo escamotage utilizzato dai docenti nel corso dei colloqui con le famiglie, pur utile sul piano comunicativo (per rompere il ghiaccio di fronte a risultati manifestamente deludenti), non lo è affatto sul piano operativo: perché in tal modo i genitori vengono privati della possibilità di approfondire le reali cause dello scarso rendimento del figlio, ma soprattutto il docente si priva a sua volta del contributo all’istruzione del discente che la famiglia potrebbe apportare a supporto del lavoro scolastico.
Il libro di Vittoria Cesari Lusso dal titolo È intelligente ma non si applica. Come gestire i colloqui scuola-famiglia (ed. Erickson, 2010), mette l’accento proprio sull’importanza dell’interazione fra scuola e famiglia all’interno delle dinamiche dell’istruzione:
numerose ricerche confermano che una buona collaborazione tra genitori e scuola è un fattore importante del successo scolastico dei bambini. Tanto più la comunicazione tra genitori e insegnanti è interattiva e partecipativa, tanto migliori potranno essere l’impegno e il relativo rendimento degli allievi.
Lo studio nasce da un progetto di revisione delle modalità di comunicazione della valutazione ai genitori nel settore primario della scuola del Cantone Ticino, e riporta la testimonianza di tuti gli operatori protagonisti della scena scolastica. Con l’obiettivo di favorire, nella scuola, la crescita della cultura della comunicazione.

(«Flanerì», 8 luglio 2011)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano