domenica 8 maggio 2011

La piaga del nucleare/11

Roberto Rossi, Bidone nucleare (ed. RCS)
Tempo fa ho scritto cheil nucleare è una cambiale”, alludendo al fatto che i costi maggiori dei danni apportati da questa tecnologia energetica ricadono sulle generazioni successive alla nostra (in termini sanitari, ambientali, di contenimento delle scorie, ecc.).
Mi sbagliavo. Perché i costi non li pagheranno solo i nostri figli e nipoti (e nipoti e nipoti), ma anche noi. Subito. Ora. Li stiamo già pagando. Ecco perché il nucleare è un bidone, come spiega Roberto Rossi, giornalista dell’Unità, nel suo recente Bidone nucleare (RCS, 2011).


Il 16 novembre 1979 il Garigliano in piena allaga la centrale. «Quel giorno sfiorammo la tragedia».
Dino, ex funzionario ENEL presso la centrale, intervistato da Roberto Rossi in Bidone nucleare (ed. RCS, 2011)

Ed ecco come la stiamo pagando, già oggi: con l’aumento dei tumori. Con l’innalzamento per legge delle soglie di radiazioni “accettabili” nell’aria, nell’acqua, nel cibo. Con i costi immani di smantellamento delle centrali fuori uso (talmente elevati che finora nessuno ha avuto il coraggio di metterci mano). Con l’accettazione del rischio di una catastrofe ambientale dietro l’angolo (ogni esondazione del Garigliano rischia di trascinare con sé le scorie della ex centrale non ancora messe in sicurezza). In particolare, con l’impossibilità di evitare i nuovi costi derivanti dai continui imprevedibili eventi: ad Asse, in Germania, dopo meno di 30 anni il deposito di scorie radioattive (che avrebbe dovuto essere centennale) si è allagato, e ora va trovata di corsa una nuova collocazione, ove traslocare con urgenza; soprattutto, si dovranno spendere 3.000.000.000 (avete letto bene: 3 miliardi) di euro per l’operazione. Che dite, il kilowattora sarà costato di più agli italiani - eterni importatori di energia - o ai tedeschi?
Il libro di Rossi è importante per molti motivi. Perché è scritto molto bene (e perciò lo si legge piacevolmente e quasi tutto d’un fiato), perché è ben costruito e preciso nei dettagli, e traccia un quadro della situazione nazionale e internazionale nella storia e nell’attualità di grande completezza. Ma soprattutto perché contiene un’ampia e circostanziata descrizione dell’evoluzione della centrale del Garigliano, definita - per le nefandezze, le incompetenze, le leggerezze, i danni - la “storia di uno scandalo”.
Ma al di là di ogni altra considerazione resta il fatto che il nucleare non è affatto una forma di energia conveniente e a basso costo. Il nucleare è un bidone. Per riprendere una frase di Irwin Bross, oncologo di fama mondiale citato da Rossi, «quando dicono che qualcosa è sicuro o buono per te, significa che è sicuro o buono per loro. Se qualcuno proteggerà la tua vita o la tua sicurezza, quel qualcuno non potrai essere che tu». Per una volta, dovremmo essere egoisti. I nostri figli ci ringrazieranno.

(«Il Caffè», 6 maggio 2011)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano