venerdì 29 ottobre 2010

M. Borrelli-R. Fornet-Betancourt (a cura di), Filosofie contemporanee, ed. Pellegrini, 2010

Filosofie contemporanee (ed. Lucio Pellegrini, 2010, pp. 710, euro 35,00), a cura di Michele Borrelli e Raul Fornet-Betancourt è un ponderoso volume che ambisce a tirare le fila dei più recenti dibattiti filosofici i quali, da un capo all’altro del mondo, ancora si accendono intorno ai temi della conoscenza, dell’essere, della verità.
“Filosofie contemporanee”, appunto, e non
“filosofia contemporanea”, al singolare: perché molteplici e sfaccettate sono le declinazioni di questi dibattiti, che vedono impegnate scuole di pensiero come la filosofia analitica e quella continentale, la fenomenologia e l’esistenzialismo, il marxismo e l’interculturalità, dove si affrontano intellettuali del calibro di Karl-Otto Apel, [Michael Dummett (grazie Stefano)] Agnes Heller e Jurgen Habermas, oltre ai nostri Emanuele Severino, Giacomo Marramao e Gianni Vattimo, per non citarne che alcuni.
In un’arena di oltre 700 pagine, divisa in due sezioni: ‘interviste’ e ‘saggi’. Nella prima spicca l’intervista (condotta dallo stesso Betancourt nel 1985) a Raimon Panikkar (scomparso lo scorso 26 agosto), sul tema del significato, del ruolo e dei limiti della ragione, così come intesa in Occidente, che Panikkar definisce ‘armata’ in quanto votata a ‘con-vincere’ ad ogni costo, nell’ambito di una dialettica che ha come fine la reductio ad unum di ogni cosa. Nella sezione saggi si segnala invece “Metafisica e nichilismo – Lettera a Kant” dell’altro curatore, Michele Borrelli.
Il contenuto del libro non è sintetizzabile in un unico sistema di pensiero, e nemmeno in più d’uno: la filosofia prende oggi strade molto diverse tra loro, ciascuna vera (o almeno legittima) a proprio modo, tutte molto promettenti. Segno che – almeno in quest’ambito – la tendenza non è quella verso un pensiero unico, ma verso un dialogo incessante e fecondo: gli uomini evidentemente sono fatti per intendersi (pur rimanendo differenti), non per com-prendersi (tipica espressione della mentalità ‘armata’, dove uno prende e ingloba l’altro). Una lettura istruttiva e interessante.

(«Pagina3», 29 ottobre 2010)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano