mercoledì 20 ottobre 2010

Dal testo al contesto

Leggere non serve a nulla. La vita reale è diversa da quella che raccontano i libri. La lettura è un lusso da adolescenti (o da ricchi). Ecco alcuni dei luoghi comuni cui siamo abituati e che ci troviamo - spesso senza neanche farlo apposta, per mera abitudine o inerzia - ad assecondare. Ma la verità è che - per vivere bene nella realtà in cui
ci troviamo - non possiamo fare a meno di capirla, questa realtà (o almeno di provarci). Le cose si presentano a noi sempre spiegate a metà: mai del tutto assurde, mai comprese esaustivamente; e ci provocano sempre a una nuova scoperta. Da questa esigenza nascono, tra l’altro i libri; dai libri nascono atteggiamenti nuovi, orizzonti ampliati, spazi propositivi insospettati e spesso necessari. Il contesto induce il testo; il testo invita nuovamente al contesto. Da questo movimento circolare prende l’avvio una nuova rubrica mensile, denominata appunto “Dal testo al contesto”: l’offerta di uno sguardo su aspetti particolari di una realtà spesso falsamente familiare, a partire dalle sollecitazioni contenute nei libri. Non delle recensioni. Ma un invito. A passare dai libri alle cose - e viceversa. Per scoprire che, a volte, i due sono più vicini di quanto sembri.

(«l'Altrapagina», ottobre 2010)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano