sabato 3 luglio 2010

Ritratti: Didier Lombard

Tenete a mente questo nome, non solo perché è quello di un poveretto che probabilmente ha una noce al posto del cervello, ma soprattutto perché potrebbe diventare il simbolo di un capitalismo e di una cultura aziendale che vorremmo morti, sepolti da questa crisi, ovvero:basta carote, da oggi solo bastone (Giuseppe Morello, editorialista di “Affaritaliani.it”).
Non è facile rimanere lucidi e tranquilli quando si parla Didier Lombard, manager plurititolato da 1.650.000 euro (dichiarazione 2008), amministratore delegato di un’azienda come France Telecom, colosso che dà lavoro a più di 180.000 persone, oggi tristemente sotto i riflettori per lo spropositato numero di suicidi nell’organico: 25 impiegati si sono tolti la vita dal 2008 ad oggi.


Al di là dell’operato del singolo ad, è il ruolo e il fine dell’impresa capitalistica che va rimesso in discussione

L’ultimo, impiccatosi il 15 ottobre scorso, era un ingegnere di 48 anni. Un suo collega, Michel Deparis, morto la notte del 13 luglio scorso, ha lasciato una lettera che lascia ben poco all’interpretazione:
mi suicido a causa del lavoro a France Telecom. È la sola causa. Urgenza permanente, sovraccarico di lavoro, assenza di formazione, disorganizzazione totale dell'impresa. Management attraverso il terrore! Tutto ciò mi ha totalmente disorientato e perturbato. Sono diventato un relitto, meglio finirla.
Già da diverso tempo i parenti delle vittime, insieme ai sindacati, denunciano appunto il “clima di terrore” interno all’azienda. Dopo la privatizzazione, avvenuta nel 2004, è cominciato il “piano di ristrutturazione”, che ha prodotto 22.000 “dimissioni volontarie” fra il 2006 e il 2008 (per avere una prima idea di come funzionino queste ristrutturazioni, si veda il film Volevo solo dormirle addosso di Eugenio Cappuccio). Passando dal cinema alla realtà, il regista di questo licenziamento di massa è stato proprio Lombard, noto per le sue esternazioni infelici e per i metodi spicci: pochi giorni fa, commentando la situazione, aveva parlato di una “moda” dei suicidi in Francia (scusandosi in seguito per la gaffe. Ma non finisce qui: ancora il 20 gennaio 2009, quando già il numero dei suicidi era preoccupante e sospetto, Lombard apostrofava rudemente i propri dipendenti con affermazioni come
è finita la pesca delle cozze
e
chi pensa di poter riposare sugli allori e starsene tranquillo, si sbaglia
(il video dell’intervento è stato diffuso su internet). Mobilità continua, variazione delle funzioni, chiusura e riorganizzazione di interi siti, tecnici di mezza età spediti a vendere cellulari in periferia, superlavoro minacce e stress: la situazione è così grave da indurre Etica sgr, società di gestione del risparmio italiana che propone solo fondi di investimento socialmente responsabili, a dismettere tutte le azioni di France Telecom presenti nei portafogli dei fondi. Da più parti vengono richieste le sue dimissioni, ma Lombard tiene duro: il capitano – ha dichiarato – non può abbandonare la nave nel mezzo della tempesta. Oggi, pentito, ammette di aver sottovalutato i segnali di sconforto che arrivavano dal personale. E conclude:
se i lavoratori sono felici, l’impresa è vincente.
Ma adesso i dipendenti FT, che hanno imparato a conoscerlo dal 2005, come possono fidarsi ancora di lui? Siamo ottimisti, seguiamo l’ipotesi. Che la felicità dei lavoratori torni ad affiancare il profitto degli azionisti. Buon lavoro, monsieur Lombard.

(«Il Caffè» 25 giugno 2010)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano