venerdì 21 maggio 2010

Sognare al tempo di internet. Intervista a Dario Salvelli - www.dariosalvelli.com

Dario Salvelli, 27 anni. Professione: blogger. Si può dire così?
Beh, scrivo da diversi anni sul mio blog personale, www.dariosalvelli.com, ma non è mai stata una professione. Non mi ha mai dato da vivere.

Blogger: una professione, una passione o una vocazione?
Non amo più molto il termine “blogger” perché credo che sia limitante: chiunque abbia un proprio sito web e lo utilizzi per divulgare ciò che pensa potrebbe essere definito così. Non è un lavoro o una professione in quanto, a meno che tu non scriva in inglese, non ti consente di autosostenerti. Insomma sono pochi quelli che, oltre ad esprimere ciò che pensano riescono anche a fare dei soldi. Seppure siano nati tantissimi blog con la chimera del guadagno o della gloria, un blogger è principalmente un uomo che ha delle passioni. E che quindi possiede ancora la capacità di sognare insieme agli altri.

Nel blogging sembra essere fondamentale la rapidità: in pochi minuti si concepisce uno scoop, si annuncia l'indagine, si dà la risposta. Come passa la giornata un blogger?
In realtà la blogosfera, soprattutto quella italiana, discute molto di politica, attualità, sport e tecnologia. Molti post sono opinioni personali e rilanci di notizie presenti su giornali e magazine presenti online o sulla carta stampata. A memoria mi è difficile ricordare uno “scoop” o ancora meglio una notizia prodotta e lanciata principalmente da un blog. Se ci sono riguardano le realtà locali del nostro Paese. Un blogger prima legge, poi scrive.

Quante e quali fonti consulta quotidianamente un blogger? In quante lingue diverse?
Credo vada sfatato il mito secondo il quale un blogger abbia molto tempo a disposizione e legga siti che vanno dal francese all’hindi. Certo, mediante l’utilizzo dei feed RSS è più facile leggere i blog preferiti e quindi consultare una porzione di fonti molto varia: se quest’ultime non fanno altro che aumentare in maniera esponenziale sul web, il tempo a nostra disposizione è sempre lo stesso e quindi è fondamentale filtrare, selezionare ed aggregare le informazioni che più ci interessano. Pochi conoscono ed usano, tra i blogger stessi, i feed RSS per aggiornarsi e non tutti i siti web sono dotati di questa tecnologia per leggere le news ed i post.

Il blogging è un'attività che richiede impegno e attenzione. Con quali risorse economiche si sostenta un blogger?
La risorsa maggiore è il tempo e dunque il denaro: chiunque può aprire un blog gratuitamente in pochi e semplici passi (come attraverso la piattaforma Wordpress.com), altra cosa è scrivere, pubblicare foto e video, “promuoverlo” tra gli amici. Se vuoi scrivere su di un blog senza perdere un soldo devi farlo quando hai finito di lavorare altrimenti è praticamente impossibile autosostenersi fisicamente. La pubblicità non aiuta più.

Che differenza c'è con il giornalismo propriamente detto (dal quale puntualmente il blogger prende le distanze nell'immancabile Disclaimer)?
In sostanza non esiste più molta differenza se non per legge: un blog non è una testata giornalistica in quanto è aggiornata casualmente, non deve essere registrato al ROC, non ha una linea editoriale ed il blogger è ben più libero di un direttore editoriale. Non è questione di prendere le distanze ma di definire dei ruoli: il giornalista ha l’obbligo di raccontare e di essere obiettivo nei confronti dei suoi lettori mentre il blogger risponde più a se stesso. Sono entrambe delle figure abbastanza egocentriche ma quale scrittore non lo è?

Cosa hanno in comune, invece, il blogger e il giornalista (oltre al fatto di farsi involontariamente dei nemici)?
Non credo che blogger e giornalisti abbiano una vocazione, una sorta di missione divina che debbano assolvere ad ogni costo. Hanno in comune l’amore ed il rispetto per la scrittura e la diversità ed uno sguardo infinitamente curioso e sensibile nei confronti delle cose del mondo. Insomma molti giornalisti sono ormai anche blogger e viceversa, questa distinzione quindi è diventata abbastanza sottile.

Ha mai deciso di censurare una fonte pervenuta al Suo blog?
No, mai. Il giorno in cui capiterà chiuderò il blog perché probabilmente non avrò più nulla da dire. L’amore per la verità è più forte di una mano illustre.

Un blogger deve saper leggere e scrivere; aver grande dimestichezza con internet e i suoi strumenti; conoscere l'html a un livello almeno medio. Cos'altro è necessario?
Bisogna conoscere bene il Web e come navigare su Internet in maniera sicura e anonima: a quanto pare molti italiani non conoscono ancora cos’è un browser.
E poi è necessario saper usare una piattaforma blogging per pubblicare i propri contenuti, conoscere un po’ di HTML e di CSS per impaginare. Conoscere i feed RSS e soprattutto saper scrivere.
Sia chiaro che nessuna di queste qualità è condizione necessaria e sufficiente: ad esempio con il microblogging ormai bastano circa 140 caratteri (se ci pensi un SMS) per pubblicare un post.

Quale piattaforma: Blogger, WP, ecc.? Che differenza fa la tecnologia rispetto al risultato finale?
È importante usare lo strumento migliore ma non ce n’è uno in assoluto, dipende dai gusti e dalle esigenze. Wordpress è diventato uno dei sistemi più utilizzati e che consiglio caldamente ma anche Blogger, Typepad sono abbastanza validi.

Quanto è importante per un blogger riuscire a catturare l'attenzione dei lettori su una gran quantità di spazi (FB, Twitter, BlogBabel) oltre a quello della mera pagina del proprio blog?
È fondamentale ma solo se vuoi diventare una star del web, scrivere libri, lavorare nel mondo dell’editoria.
Se sei così pazzo da avere questi obiettivi dovrai impiegare molto tempo per comprendere alcuni meccanismi e promuovere ciò che scrivi in diversi “posti” della Rete. Tuttavia non basterà se i contenuti e le idee che hai non sono originali e veramente valide.

I blog che più hanno successo nella rete sono quelli che più sono lontani dalla definizione della Wikipedia: "sito internet, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni riflessioni, considerazioni". A pochi interessa il diario di uno sconosciuto, mentre a molti interessa un blog tematico vivace e denso di novità (dove ci sia meno spazio per la riflessione rispetto all'aggiornamento).
Non credo sia vero. Ci sono tantissimi diari personali e blog (italiani e stranieri) gestiti da una sola persona che raccontano la propria vita, il lavoro che fanno, le persone e le idee che incontrano. La Rete è piena di blog e tutti i blogger sono più o meno degli sconosciuti che emergono per la forza delle proprie idee o a causa di un evento fortunato. Insomma i motivi sono molti e non c’è solo la politica ma gli argomenti sono i più disparati: ci sono esperti di vino, moda, cucina, fotografia, giardinaggio, cinema, eccecc.
Nessuno ama un “tuttologo”: così come in televisione o sui giornali allo stesso modo in Rete.

In definitiva, qual è il segreto del successo di un blog di successo? È insomma vero che "chiunque può diventare un blogger di successo"?
Se hai o meglio vivi una vita interessante e piena di cose allora sei già una persona di successo. Ti basterà soltanto scrivere e comunicare nel modo giusto per diventare un “blogger di successo”. Sempre che tu ne abbia veramente bisogno…

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano