lunedì 7 maggio 2018

Massimo Fagnoni, Il bibliotecario di via Gorki, ed. Fratelli Frilli, 2017

Davide Ciampi è un bibliotecario bolognese di mezza età, con una moglie bellissima - che solo quando era troppo tardi ha scoperto essere nient’altro che un’arrivista - e due figli che, a giudicare da quanto poco gli assomigliano, sono tutt’affatto due estranei per lui. Anche per questo, il lavoro è la fetta di giornata in cui si trova più a suo agio; insieme alla collega, Rosa, brutta senza appello, la quale tuttavia gli ispira non solo affinità, ma anche tanta libertà: una donna libera che può fare tutto ciò che vuole, la cui felicità è volere ciò che può effettivamente trovare a portata di mano. E poi c’è Alì, il commerciante tunisino con cui porta avanti da tempo un’amicizia sincera e disinteressata: è sorprendente quanto lui riesca a capirlo meglio di chiunque altro. Ed è proprio lui, Alì, a salvarlo dal pestaggio di un gruppo di ragazzini, davanti alla sua bottega: teppistelli che Davide aveva denunciato al suo amico vigile, poco prima, che adesso si sono vendicati. Ma perché prendersela con lui, la cui unica colpa è stata aiutare un amico in difficoltà? Forse non sono stati loro; resta però il fatto che Alì, ormai, non si trova più da nessuna parte e di lui non rimane che della roba ammonticchiata e una famiglia in lacrime...
Nuova indagine per Galeazzo Trebbi - dopo Il silenzio della bassa, Bologna non c’è più e Il giallo di caserme rosse - investigatore alle prese con un background familiare doloroso e onnipresente, sullo sfondo di una Bologna che sembra cambiare costantemente in peggio, ma che rivela a ogni nuovo colpo la sua indomita fibra di resistente a oltranza nella lotta per una vita più giusta per tutti. Massimo Fagnoni - cinquantottenne bolognese laureato in filosofia che, dopo una consistente gavetta presso i servizi sociali e psichiatrici è attualmente in forza presso il corpo di polizia municipale della sua città - dà alle stampe un romanzo che consolida il suo pluriennale sodalizio con l’editore genovese Frilli, da sempre attento a catturare le sfumature più locali del giallo italiano, e offre al lettore una storia accattivante che non si esaurisce nelle spire del mistero da dipanare, ma si spinge a esplorare i confini di una realtà - quella cittadina del capoluogo emiliano, vicina a quella di tante altre città d’Italia, dal sud al nord - che potrebbe essere molto diversa e molto migliore di quella in cui viviamo. Un libro leggibile a più livelli, come tutti i libri di Fagnoni, in cui la componente sociale - o, se si preferisce, morale - fa da cornice agli eventi narrati e, in gran parte, ne costituisce il senso.


Massimo Fagnoni, Il bibliotecario di via Gorki, ed. Fratelli Frilli, 2017.

(«Mangialibri», 7 maggio 2018)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano