Martin Terrier - Christian, si fa chiamare, non senza una certa ironia, vista la sua simpatia per i comunisti d’oltrecortina - è un killer professionista, che frequenta brutta gente e fa brutte cose. Ma è il suo lavoro, e lo fa benissimo. «Chiunque potrebbe farlo al posto tuo - gli dice un “collega” tra una chiacchiera e l’altra, non senza invidia: - in fin dei conti vieni pagato così bene solo per la responsabilità che ti assumi. Tiri qualche pallottola e rischi la galera. Tutto qui». Ma non è poi tanto vero: ci vuole un certo talento a uccidere tanti individui diversi, in tante situazioni diverse e in tanti modi diversi. C’è una bella differenza tra un lavoro impeccabile e uno grossolano. E i suoi capi sanno apprezzarlo. Per chi è bravo, tuttavia, il problema non è fare questo mestiere: è uscirne, perché è difficile che chi apprezzi la bravura abbia voglia di privarsene. Così il suo tentativo di andare in “pensione anticipata” si scontra con le esigenze e le rivendicazioni del committente: che pretende un’ultima importante missione. «È un suicidio» dice lui. «Un lavoro come un altro» gli risponde, intenzionato ad avere le sue prestazioni, con le buone o con le cattive…
Jean-Patrick Manchette è la Formula1 del noir francese. In questo splendido romanzo - per molti il suo capolavoro, da cui è stato appena tratto il film The Gunman, con Sean Penn, nelle sale - che ha tutte le caratteristiche del nero morale di alto profilo, spicca la figura del killer indifferente alle vittime e alle loro agonie, ma legato in maniera si potrebbe dire “fisica” ai suoi ideali, tanto etici (come l’opzione per una certa visione politica delle cose), quanto personali (come l’amore per la stessa donna di sempre, intatto al passaggio tra i decenni e alle più impervie traversie). Accostato giustamente al grande Dashiell Hammett nella bella Postfazione di Doug Headline, l’autore regala qui elementi di grande “cinema sulla pagina”, mettendo in scena la violenza più dura nelle scene “disarmate”: «“Soudan non sarà felice con te - affermò la donna - tu non sei normale. Hai qualcosa di malato nella testa. Io ci ho provato. Lo sa il cielo se ci ho provato!” Non spiegò a cosa si riferisse dicendo che ci aveva provato. Prima di uscire passò davanti a Terrier, si alzò in punta di piedi e gli sputò in faccia». Di lui non si può che parlarne con le stesse parole di James Ellroy: «Jean-Patrick Manchette: per usare un linguaggio balistico, una terrificante potenza di fuoco».
Jean-Patrick Manchette, Posizione di tiro, ed. Einaudi, 2015.
(«Pagina3», 29 giugno 2015; «Mangialibri», 14 luglio 2015)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.