martedì 12 maggio 2015

A. Capobianchi, R. Gambescia, Il teatro del buio, ed. Ianieri, 2015

«E il peggio arrivò. Beffardo, in una bella giornata di sole. Il risultato dell'autopsia parlava chiaro: Guido Mirra era stato ucciso dalla presenza di nocciole polverizzate nella sua tisana. Si trattava di omicidio. Da alcuni particolari letti qua e là sui giornali, potevo immaginare la scena del delitto e la fine del Maestro, dal momento in cui aveva bevuto l'infuso fino all'ultimo respiro».


Fiore ha dodici anni. Cioè, li aveva. E ora che ne ha settanta, ricorda quel lontano 2013, quando la mamma cercava di convincerla ad iscriversi alla scuola di teatro e lei, inizialmente scettica, non seppe resistere a quell'accattivante: "E tu, che personaggio vuoi diventare?" Un giallo per adolescenti - ovvero: per tutti gli adulti che hanno nostalgia di quell'incantevole periodo in cui "gli sguardi provocavano turbamenti", per dirla con la Mannoia - di ambientazione teatrale, che coniuga bene la vita sul palconscenico a quella quotidiana, intersecandone aspetti e aspettative. Realizato a quattro mani da due autrici aduse alla scrittura (giornalista con un romanzo all'attivo, Rita Gambescia; autrice pluripremiata Angela Capobianchi, il cui racconto Delitto alle terme è entrato nella collana dei Gialli Mondadori). In una bella edizione rilegata a filo con bandelle.


A. Capobianchi, R. Gambescia, Il teatro del buio, ed. Ianieri, 2015.

(«Pagina3», 12 maggio 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano