Jacques Lacan è stato un eminente psicologo la cui eredità si compendia da un lato nell’abbondante lascito documentale, dall’altro nella prolifica via psicanalitica ancor oggi tra le più accreditate e battute, tanto in Italia quanto nel mondo intero. E se oltre a ciò Lacan fosse stato anche… filosofo? Domanda audace ai limiti dell’impertinente, giacché lo stesso non ha mai fatto mistero del proprio disprezzo verso la filosofia tout court, al punto di affermare il carattere apertamente antifilosofico del suo pensiero. Eppure c’è qualcosa nella sua analisi del desiderio che dà da pensare: non è forse questa sua investigazione un puro esercizio di filosofia teoretica? Di un tipo nuovo, evidentemente, come nuova (e forse, in certa misura, “extrafilosofica”) dovette sembrare ai contemporanei la teoria delle idee di Platone o la rivoluzione copernicana del Kant trascendentale. Non è forse possibile che la speculazione lacaniana si situi talmente tanto in profondità nel terreno da cui pur ha sempre preso le distanze… da lasciare in ombra il suo carattere autenticamente filosofico?
Slavoj Žižek, considerato uno dei massimi filosofi viventi (un po’ probabilmente anche per la grande simpatia che i media hanno nei suoi confronti), cerca di rispondere a quella domanda presentando una lettura alternativa (ma meglio si direbbe: integrativa) di Lacan che spazia tra Hegel e Marx, tra Derrida e Badiou, tra Adorno e Althusser, in un esercizio di filosofia che non disdegna il pop e che sa mettere insieme la ragion pura e la critica cinematografica, dando luogo a un’elaborazione che giunge fino alle istanze più urgenti del nostro tempo. Se i suoi detrattori lo dipingono come un affabulatore (ciò che non si può negare) è vero anche che quello di Žižek non è mai un deprecabile sfoggio di confusionaria erudizione, ma una prova di competenza transdisciplinare che non dimentica mai l’importanza irrinunciabile degli esiti pratici di ogni riflessione. Di grande interesse.
S. Žižek, Fare i conti con il negativo. Kant, Hegel e la critica dell’ideologia, ed. Il melangolo, 2014.
(«Mangialibri», 16 febbraio 2015)
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