Antonella Colonna Vilasi, storica, giurista e criminologa nota in ambito internazionale, cerca in questo libro di fare chiarezza sul complesso fenomeno della mafia senza trascurare nulla, dalle origini alla struttura, dall’ideologia all’economia, dalle tante vittime fino al “rinnovamento strategico” che vede la mafia dapprima imprenditrice e poi protagonista sui mercati finanziari globali. Dal quale apprendiamo anche ciò che la mafia dice di se stessa, in un’intervista a M.B., parente di un affiliato ucciso dalla mafia stessa. Ne emerge un ritratto sfaccettato e complesso, certo; ma che l’autrice riesce a disegnare con grande semplicità, mettendo l’accento sulle cose essenziali. Fra tutte, il fatto che la mafia è ovunque: dal gioco d’azzardo al racket, dal commercio dell’hashish al parcheggio abusivo. Nulla scampa alle sue maglie, secondo il monito di Raffaele Cutolo nel celebre film “Il camorrista”: “Bisogna mettere le mani su tutti i traffici”. Comprese ovviamente le riprovevoli connivenze con la religione. Interessante in particolare l’ipotesi storica che fa risalire il modello della camorra napoletana e casertana addirittura al XIII secolo, ad opera di mercanti pisani di stanza a Cagliari! Così come il fatto che sia stato proprio il napoletano Cutolo a dar vita alla Nuova Camorra Pugliese, poi trasformatasi nella sacra corona unita. Con un’Appendice di Salvo Vitale.
A. Colonna Vilasi, Mafie. Origini e sviluppo del fenomeno mafioso, ed. Dissensi, 2012, euro 12.
(«Pagina3», 2 dicembre 2014)
