domenica 7 settembre 2014

M. Politycki, Racconto dell’aldilà, ed. CartaCanta, 2013

«A dire il vero, proprio a questo aveva pensato ogni giorno. E proprio per questo si erano conosciuti, lui allora era ancora un contrattista e lei già assistente, immediatamente gli aveva confessato la sua paura, la sua paura del lago freddo e scuro, alla cui riva si giunge appena morti e per null’altro scopo se non quello di morirvi una seconda volta. O comunque lo si voglia chiamare. Per poco non gli era sfuggito un commento stupido, all’ultimo momento aveva notato lacrime negli occhi di lei».

Hinrich Schepp, studioso, ritrova il cadavere di sua moglie nello studio; e lui, anziché avvertire medico e familiari, si mette a leggere per ore gli appunti della donna - travolto dalla curiosità e dal pensiero che tanto non potrà cambiare più nulla. Racconto dell’aldilà - che in certi passaggi in cui il protagonista rivede e corregge il contenuto di una frase senza cancellare la precedente, risente del capolavoro La vera vita di Sebastian Knight di Nabokov - è una storia che preferisce la disamina egotistica all’azione, sullo sfondo di una vicenda d’infedeltà coniugale e del tema dell’amore e della morte entrambi in grado di unire e dividere gli uomini. Premiato in patria, approda in Italia per i tipi di CartaCanta, in edizione con risvolti rilegata a filo.

Matthias Politycki è nato a Karlsruhe nel 1955. Autore di romanzi, saggi, racconti e poesie, ha ottenuto con quest’opera - tradotta anche in inglese, francese e portoghese - il Premio LiteraTour Nord.


M. Politycki, Racconto dell’aldilà, ed. CartaCanta, 2013, pp. 102, euro 13.

(«Pagina3», 7 settembre 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano