Siamo davvero nell’epoca della fine delle ideologie, di tutti gli -ismi, dei “pensieri forti”, come spesso si dice? O siamo soltanto nell’era in cui il pensiero dominante - quello razionalista-capitalista - cerca di imporre non solo la sua supremazia, ma perfino la sua unicità, presentandosi come unico possibile? Questo problema investe anche la celebre domanda: “Ha ancora senso parlare di destra e sinistra in politica?” ed influenza evidentemente il nostro modo di intendere la democrazia e di parteciparvi. Sembrerebbe d’altronde che le differenze - non tanto tra gli schieramenti parlamentari o i singoli partiti - siano evidenti, e diano luogo a due ben distinti modi di vedere e di volere il mondo: da un lato (a sinistra) si accentua la possibilità di plasmare la realtà secondo le esigenze del momento, mantenendo (e finanche relegando) sullo sfondo i principi ideali; dall’altro, i principi vengono posti così tanto in evidenza che la prassi sociale è costretta ad adeguarvisi (come ad esempio nel caso delle decisioni in materia di bioetica, prese più sulla base di quegli ideali che dei desideri degli interessati). Comunque la si pensi al riguardo, una cosa è certa: sia la destra sia la sinistra, almeno in Italia, sono vive e vegete e si caratterizzano per questa differenza nell’impostazione, la quale investe a valle tutte quelle tematiche fondamentali che non sono appannaggio esclusivo né dell’una né dell’altra, come il lavoro, l’uguaglianza, l’ambiente, la solidarietà.
Differenza che si afferra tanto più nel dialogo con chi la sinistra la conosce di prima mano e da sempre: politici come Stefano Rodotà, Pippo Civati e Nichi Vendola, insieme a due nomi del Movimento 5 Stelle, Mario Michele Giarrusso (“ortodosso”) e Francesco Campanella (“dissidente”), esponenti del mondo della cultura come Moni Ovadia, Dacia Maraini, Fiorella Mannoia, Vauro e di quello sindacale (Maurizio Landini). Dieci riflessioni in forma d’intervista, da cui emerge che la politica in Italia ha un grande bisogno di tornare in mezzo alla gente (compito questo quanto mai urgente, ora che “la piazza” viene incitata quotidianamente a rivoltarsi contro “il palazzo”), smettendola di affidarsi al capo carismatico di turno e puntando con tutte le proprie forze alla ricostituzione della coesione sociale, madre di ogni benessere, oggi spezzata. Immediato e fuori dai denti, senza arzigogoli in “politichese”, come la politica dovrebbe essere. Ogni giorno.
S. Corradino, G. Santelli (a cura di), A sinistra! Un futuro possibile, ed. Melampo, 2014.
(«Mangialibri», 18 giugno 2014)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.