Le macchine perfette facevano tutto il lavoro, così non ce n’era più per la gente. Anna poteva solo dare qualche aggiustata ai vestiti. Durante una notte Anna era sveglia e quando spuntò la luna vide una sagoma molto strana: si trattava dell’Uomo-Uccello. Anche lui aveva un sogno: volare! Allora Anna consultò tutti i suoi libri per cercare di aiutarlo, ma non c’era rimedio. All’improvviso si ricordò del giardino dei Soffioni dove tutti andavano ad esprimere i propri sogni prima che arrivassero le macchine perfette. Lei espresse il suo desiderio, e i soffioni la portarono fino al “Pettine del Vento”, una grossa costruzione in pietra, dove trovò dei fili di cotone magico che portò a casa facendone un batuffolo.
A casa Anna si addormentò sul batuffolo. All’alba si mise a lavorare alle sue magiche ali. All’improvviso, il vento sparse per tutto il paese i Soffioni mentre gli abitanti toglievano le macchine perfette ricordarondosi dei mulini a vento. Mentre esprimevano i loro desideri l’Uomo-Uccello iniziò a volare. Gli abitanti festeggiarono il ritorno del vento e l’Uomo-Uccello continuò a volare per tutta la piazza.
Mi è piaciuto molto leggere questo libro perché spiega che sognare ci fa rendere conto delle fantasie che sono in noi e ci libera dai dubbi che abbiamo. Lo consiglio a tutti.
Mimma Calabrò, 9 anni – 30 Marzo 2014
