martedì 25 marzo 2014

A. Borghini, E. Casetta, Filosofia della biologia, ed. Carocci, 2013

Sempre più spesso assistiamo ultimamente - e con grande piacere - alla pubblicazione di libri tesi a trovare punti d’incontro tra discipline diverse, soprattutto quando si tratti di riprendere vecchi rapporti che la storia ha diluito o interrotto. Nella nostra epoca caratterizzata - ma forse meglio diremmo “afflitta” - dalla specializzazione, si fa sempre più pressante l’esigenza di sintetizzare, di rintracciare quel filo rosso che tiene insieme le cose che conosciamo. Non sorprende dunque che continuino a fiorire studi mossi dall’ambizione di ritrovare intuizioni brillanti e feconde al crocevia dei tanti saperi frammentati; ma è ogni volta una bella sorpresa ritrovarsi di fronte a un’opera che riesce nell’intento, offrendo risultati d’interesse, per di più rivolti a un pubblico non solo accademico.
È a tal proposito benvenuto il volume Filosofia della biologia di Andrea Borghini ed Elena Casetta, appena edito da Carocci. E lo è per diversi motivi. In primo luogo offre un panorama approfondito (e al contempo semplice e chiaro) delle convergenze possibili tra la filosofia e la biologia, nell’ottica di un’interazione proficua per entrambe. In secondo luogo, contribuisce a scardinare il predominio praticamente incontrastato, in quest’ambito, della fisica (la tradizione dell’ultimo secolo tracima di libri di filosofia scritti da fisici, mentre scarseggia di opere simili scritte da qualunque altra categoria di scienziato). Ma, soprattutto, questo libro ribadisce un principio filosofico fondamentale, che si auspica possa venir sempre più rimarcato nell’ambito del metodo scientifico dei prossimi tempi: quello per il quale nessun aspetto della realtà può esser conosciuto genuinamente tramite categorie, presupposti, strumenti ritenuti indispensabili “in generale”; al contrario, dev’essere la scienza a regolarsi sulle cose, se necessario anche sovvertendo i suoi stessi secolari fondamenti. Non può più, dunque, venir considerato una debolezza il fatto che non si ottenga per la “materia biologica” la stessa precisione tipica delle scienze fisiche; al contrario, sarà considerato utile e adeguato un certo grado di flessibilità nella formazione e nell’uso di concetti, paradigmi, definizioni. Una scienza che, altrimenti, pretenda di imporre alla realtà una uniformità che questa non possiede… non è animata dalla logica del rigore, ma da quella di Procuste.
La vita e l’evoluzione, Darwin e Roscellino, le questioni del sesso e della razza, la biodiversità e la biotecnologia sono solo alcuni dei temi trattati in questo volume, basato su una nutritissima bibliografia e su una lettura puntuale e intelligente delle fonti a disposizione. Con la Prefazione di Alessandro Minelli.

Andrea Borghini è Associate Professor di Filosofia presso il College of the Holy Cross (MA). Per Carocci ha pubblicato Che cos’è la possibilità (2009) e, con C. Hughes, M. Santambrogio e A.C. Varzi, Il genio compreso. La filosofia di Saul Kripke (2010).

Elena Casetta è Research Fellow al Centro di Filosofia della Scienza dell’Università di Lisbona e membro del Laboratorio di Ontologia dell’Università di Torino. Ha pubblicato La sfida delle chimere (Milano 2009).

INDICE
Prefazione di Alessandro Minelli
Introduzione. Dalla biologia alla filosofia, e ritorno
Parte prima. Processi
1. Vita
2. Darwin
3. L’evoluzione dopo Darwin
Parte seconda. Entità
4. Biodiversità
5. Specie
6. Organismi
7. Individui
Parte terza. Implicazioni
8. Sesso
9 La rivoluzione biotecnologica
10. Altre evoluzioni
Note
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi
Indice degli argomenti

Andrea Borghini ed Elena Casetta, Filosofia della biologia, ed. Carocci, 2013, pp. 310, euro 19.

(«Filosofia e nuovi sentieri», 23 marzo 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano