martedì 15 gennaio 2013

M. Ghilardi, Filosofia dell’interculturalità, ed. Morcelliana, 2012

«Le tensioni, gli scontri, le ideologie totalitarie emergono quando non si riconosce – per ignoranza o per malizia – l’intrinseca relazionalità di ogni identità, sia individuale che collettiva. Il culto di un’identità culturale monolitica ed autonoma non solo riposa su presupposti storicamente falsi, ma è sempre foriero di incomprensioni, conflitti e violenze. Accentuare l’interconnessione delle realtà culturali non significa disconoscerne o mistificarne le peculiarità e le differenze, bensì riconoscere tali peculiarità nella trama che le collega e le fa crescere insieme in una concreta dinamica di scambi, fusioni e ibridazioni».


Marcello Ghilardi, giovanissimo e brillante studioso dell’Università di Padova, con al suo attivo un numero già cospicuo di pubblicazioni in volume (ricordiamo tra gli altri Arte e pensiero in Giappone, Il visibile differente, La filosofia nei manga, Una logica del vedere, tutti editi da Mimesis), dà oggi alle stampe un saggio sulla filosofia dell’interculturalità (ed. Morcelliana) che ha il pregio della sintesi e della chiarezza (per il neofita che intenda cimentarsi con un argomento trattatissimo che le mode rischiano di banalizzare), mentre sa offrire spunti di riflessione originali a chi intenda approfondire la tematica a partire dalle nozioni di identità, pluralismo, confine, traduzione; e dalle coppie di opposti/complementari quali proprio ed estraneo; Oriente e Occidente; opacità e trasparenza; sapienza e saggezza. Con la Prefazione di Giangiorgio Pasqualotto.


M. Ghilardi, Filosofia dell’interculturalità, ed. Morcelliana, 2012, pp. 200, euro 16. Prefazione di Giangiorgio Pasqualotto.

(«Pagina3», 15 gennaio 2013)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano