Questo è il post numero 1.000 del blog "L'Inattuale". Nato poco più di tre anni fa, parallelamente all'inizio della mia collaborazione con il settimanale «Il Caffè» di Caserta, per il quale continuo a scrivere la rubrica dall'immodesto titolo "Considerazioni inattuali". Al tempo, oltre a quell'appuntamento fisso di carattere politico-sociale, scrivevo recensioni. Tante recensioni. Tantissime: oltre 300 libri sono passati di qui. Libri che gli editori, nel tempo, hanno cortesemente messo a mia disposizione (e dai quali ho ricevuto pochissimi rifiuti: a tutti va oggi il mio ringraziamento. Cui si aggiunge il mio ringraziamento alle tante riviste che in questi anni mi hanno permesso di tener viva la collaborazione). Poi sono arrivate le interviste (partite in collaborazione con il mensile «l'Altrapagina» di Città di Castello), gli articoli, le segnalazioni, le traduzioni, i ritratti e, perché no - quando ci vuole ci vuole - anche le stroncature.
Mi piace festeggiare qui - è un'espressione di gioia, questa: nient'altro - il piccolo traguardo dei 1.000 post: quasi uno al giorno, festivi compresi. E mi piace farlo ricordando il primo dei libri che ho ricevuto sulla scrivania, da parte dell'editore
Marietti: per avventura, era
Dagli abissi oscuri alla mirabile visione, dell'amico Gianni Vacchelli.
Un'ultima cosa: L'Inattuale ha sempre avuto un Editoriale, o meglio, una pagina di presentazione. Originariamente
era questa: il primo articolo scritto per «Il Caffè», in cui presentavo il senso della neonata colonna (in realtà erano due). All'inizio di quest'anno l'ho cambiata, scrivendo
questa nuova pagina.
È tempo di cambiare anche il sottotitolo del blog (il template è cambiato già tre volte: qui si sta bene). Fino ad oggi mi ha accompagnato Isocrate, con il suo "È cosa grande, in mezzo alla generale ingiustizia e follia, essere i primi a rinsavire". Oggi c'è un nuovo sottotitolo. Ci ho pensato a lungo, in attesa del momento opportuno. È arrivato.
Paolo Calabrò
Filosofia e Noir
Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano