lunedì 19 marzo 2012
Persona. Rivista semestrale di Filosofia per la politica
Dobbiamo essere onesti: come ben sa chi frequenta incontri, convegni e seminari di filosofia, non capita spesso di trovare relatori in grado di condurre un discorso appassionato e coinvolgente, che sappiano porre questioni in maniera talmente vicina all’uditorio da riuscire a proporsi come interlocutori in un dialogo a due dimensioni, lontano dallo stile monologico di certa (pessima) accademia.
È capitato a Napoli, lo scorso 9 marzo, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, in occasione della presentazione della nuova rivista di filosofia politica «Persona», fortemente voluta da Giuseppe Limone, ordinario di Filosofia Politica e del Diritto della S.U.N., e da Sergio Sorrentino, docente di Filosofia della Religione all’Università di Salerno, in collaborazione con l’editore Liguori.
Il dibattito, moderato dal prof. Ernesto Paolozzi, ha visto succedersi dapprima le relazioni del prof. Pasquale Giustiniani e della p.ssa Paola Villani, su tematiche rispettivamente teologiche e letterarie; per entrare poi nel vivo con l’intervento del prof. Andrea Milano, docente di Filosofia all’Università “Federico II” di Napoli, il quale - prendendo le mosse dall’etimologia greca e latina della parola “persona”, in confronto con l’insegnamento di Agostino, Tommaso, Husserl, Heidegger, Levinas - ha subito rimarcato la centralità di questa nozione nel mondo odierno, caratterizzato dalla fluidità (Bauman) e dall’accelerazione. Una nuova rivista dedicata alla persona, dice il professore, è un “guanto di sfida” a questo mondo la cui essenza è la disperazione: non si fa altro che ripetere ai giovani che non avranno mai un posto fisso e, in generale, non avranno nessun futuro (così come agli adulti si dice che non avranno mai una pensione). Disperazione coltivata tramite lo svilimento della persona, in tutti i sensi; ai giovani, in particolare, Milano ricorda che non solo il futuro esiste per loro ed esisterà sempre, ma che devono imparare ad amarlo, nello stesso modo in cui va amato il presente: cioè appropriandosene e vivendolo appieno.
Cui fa seguito l’intervento conclusivo di Limone, rapido e forte, basato sul convincimento che la persona (intesa come nozione, ma da riportare al centro di una prassi politica poderosa e determinata) sia l’unica e necessaria risposta alla deriva prodotta dalla mentalità del complesso tecno-scientifico: è infatti deriva quella di un mercato che pretende di subordinare le esigenze dell’umanità a quelle dei grafici e degli indici. “Una simile economia è bugiarda”, afferma il professore infervorandosi: c’è bisogno non solo di capire che le persone vengono prima delle cose (e dei numeri), ma anche di agire di conseguenza. La persona va dunque collocata nuovamente al fondamento di tutte le attività dell’uomo, soprattutto di quelle intellettuali, che l’hanno progressivamente accantonata (in particolare, la scienza e l’economia). Qui la rivista «Persona» si propone come spazio di riflessione volto allo sviluppo di una filosofia civile, di un pensiero animatore di una prassi politica genuinamente umana. (Per informazioni e abbonamenti clicca qui).
(«Il Caffè», 16 marzo 2012)
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