martedì 10 gennaio 2012

G. Bertagni (a cura di), Architetture utopiche, ed. Fara, 2000


L’uomo è per sua essenza proteso al futuro: un futuro inteso non solo storicamente, ma anche come riserva di senso che trascende e che attira a sé. La sensazione, tutt’altro che di estraneità, è di riconoscimento di del “luogo proprio per eccellenza”, ciò che è pienamente corrispondente con la natura più intima, il riposo che dà quiete. Ma è ancora lontano: da attendere, da costruire, da compiere. Sempre eternamente. Questa è la dimensione propria dell’utopia.

Quinto numero della collana ”Arcipelago”, dell’editore Fara, il volume Architetture utopiche, curato da Gianfranco Bertagni è dedicato all’eterna ricerca della perfezione (l’utopia, appunto) e alle sue tensioni, difficoltà, “effetti collaterali”. Tra i saggi raccolti: “L’Atlantide di Platone” (G. Zamagni); “La città felice. Un’utopia realistica” (V. Rossi Ercolani); “Utopia e storia dei sistemi punitivi. Letture da M. Foucault” (M. Cianciosi); “Mandala. Il non luogo della cultura tibetana” (C. Bellini); “Utopia reale, utopia metafisica. Zolla, Eliade, Stolz” (G. Bertagni). Stampato con il contributo dell’Università di Bologna.


G. Bertagni (a cura di), Architetture utopiche, ed. Fara, 2000, pp. 160, euro 11,36.

(«Pagina3», 10 gennaio 2012)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano