lunedì 27 luglio 2009

Lay off – Licenzia!

Se siete davanti a un computer e avete cinque minuti di tempo libero, lasciate stare il solito solitario di Windows e fate una bella partita a Lay off, giochino gratuito e divertente sulla gestione dell’azienda (magari non subito: alla fine dell’articolo). Perché infatti non approfittare di questa parentesi di crisi economica per mettersi un po’ nei panni di colui che deve gestire un’azienda, provando ad abbattere i costi e a realizzare profitto?
E allora: www.tiltfactor.org/layoff. Si apre la schermata iniziale, una griglia rettangolare con file di omini colorati, i dipendenti dell’azienda. Ci sono gli operai, gli impiegati, le segretarie, i manager. Spostandoli tra loro e mettendo in fila a tre a tre quelli della stessa categoria, l’intero terzetto viene laid off, “licenziato”; perché è così che si persegue l’obiettivo del gioco: “risparmiare”.

L’obiettivo del gioco è risparmiare: e, per risparmiare, cosa c’è di meglio – e di più divertente – che licenziare?

Quando viene licenziato, il gruppetto precipita giù dalla griglia e finisce nel corridoio sottostante, dove la fila dei disoccupati si avvicenda su e giù senza sosta davanti agli sportelli dell’ufficio di collocamento, dai quali si affacciano attonite impiegate. A destra, viene visualizzato l’ammontare del denaro risparmiato in seguito ai vari “snellimenti dell’organico”; poi gli omini vengono rimpiazzati. Unica eccezione alla regola dei terzetti: i manager non possono essere licenziati. Per cui, dopo un po’, ci si troverà nella griglia un numero di manager così elevato (e, parimenti, elevato sarà sia il numero dei licenziati che vaga di sotto, sia il quantitativo di denaro risparmiato) che sarà impossibile formare altri gruppi da licenziare. Che fare a quel punto? Semplice: basterà premere il pulsante Bailout (piano di salvataggio) e lo Stato ripristinerà la distribuzione iniziale nella griglia. E il gioco riprende (all’infinito).
Geniale, immediato, accattivante. Il cui realismo è accresciuto da altre due caratteristiche: sullo schermo, tra la griglia e l’ufficio di collocamento, scorrono orizzontalmente dei messaggi che raccontanto in breve le storie di alcuni dei maggiori scandali finanziari internazionali (eccone una: «nel 2007 la Merrill Lynch, con 8.400 milioni di dollari di passivi, ha corrisposto al suo manager Stan O’Neal una liquidazione pari a 250 milioni di dollari”). Ma il dettaglio più indovinato è un altro: ogni singolo omino ha un suo profilo personale (visibile al passaggio del mouse). C’è il giovane single appena assunto, c’è quello di mezza età con due bambini e il mutuo della casa, c’è quello prossimo alla pensione. Un clic per leggere la sua vita, un clic per mandarlo via.
Nient’altro da aggiungere, se non la frase di apertura del gioco: «il piano federale americano contro l’inflazione, di 8.500 miliardi di dollari, è costato più di tutte le guerre che gli Stati Uniti abbiano mai combattuto, più del patrimonio della Louisiana, del piano Marshall, del New Deal e del programma spaziale della Nasa MESSI INSIEME».

(«Il Caffè», 24 luglio 2009)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano